«La leggenda narra di un manipolo di nobili guerrieri noti come i Guardiani di Ga’Hoole. Quando una calamità incombe cercali poiché essi hanno giurato di proteggere gli innocenti e sconfiggere il Male». Con questo slogan inizia il trailer del film Il Regno di Ga’Hoole. La leggenda dei Guardiani, sugli schermi italiani dal prossimo 29 ottobre. È una produzione Warner Bros destinata a fare sconquassi al botteghino e che si propone come un’alternativa fantasy al ciclo di Harry Potter. Per girarla è stato assoldato Zack Snyder, passato dagli zombie di L’alba dei morti viventi alla lettura delle graphic novel di Frank Miller e Alan Moore con 300 e Watchmen. Questa volta protagonisti di imprese epiche in 3D non saranno né guerrieri spartani né supereroi forzatamente in pensione, bensì un agguerrito manipolo di gufi. Intorno ai piccoli eroi pennuti, infatti, ruota la saga letteraria ideata da Kathryn Lasky edita in Italia da Mondadori.
I gufi sono presenti in molte storie fantasy come consiglieri e assistenti di maghi e streghe. In La spada nella roccia il mago Merlino ha come aiutante il logorroico Anacleto e nel ciclo di Harry Potter il maghetto deve imparare presto, alla Scuola di Hogwarts, a far buon uso dei gufi messaggeri, mentre G.U.F.O. è anche l’acronimo adottato da J.K. Rowling per identificare il Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari, uno fra gli esami più importanti che gli apprendisti maghi devono sostenere. E se già Martin Hocke, con L’antico regno del silenzio aveva inaugurato nel 1989 una fortunata trilogia dedicata ai barbagianni, Kathryn Lasky ha sfornato ben quindici volumi che hanno per protagonisti i suoi amati pennuti, tutti illustrati con maestria da Richard Cowdrey.
Il film di Zack Snyder proporrà una sorta di compendio dei primi tre volumi realizzati dall’autrice statunitense, La cattura, Il grande viaggio e L’assedio che in autunno verranno ripubblicati da Mondadori in un unico tomo intitolato La Leggenda dei Guardiani. Ne sono protagonisti principali gli intrepidi Soren (maschio di barbagianni), Digger (maschio di civetta delle tane), Gylfie (femmina di elfo) e Twiligh (allocco della Lapponia). Quattro gufetti da sempre affascinati dai racconti delle epiche imprese dei Guardiani di Ga’Hoole: mitici guerrieri alati che combatterono una battaglia per salvare tutti dai terribili Puri. In particolare, l’intrepido Soren sogna di entrare a far parte proprio di questo gruppo di eroi e vive un rapporto conflittuale con suo fratello maggiore Kludd, il quale invece avrebbe come unico obbiettivo «volare, cacciare e diventare il preferito del padre». Purtroppo la terribile gelosia di Kludd farà finire entrambi i barbagianni proprio nelle grinfie dei perfidi Puri. E questi, dopo averli rapiti, inizieranno ad allevarli come guerrieri nell’Accademia per Gufi Orfani di St. Aegolius. Soren deciderà di organizzare un piano di fuga assieme ad altri piccoli gufi suoi sventurati compagni di detenzione. Dovrà così attraversare il mare e superare le insondabili nebbie che avvolgono la loro prigione-scuola per poter ritrovare il Grande Albero, la casa dove vivono i leggendari Guardiani di Ga’Hoole, gli unici capaci di affrontare i Puri. E così, fra inseguimenti e duelli alati, Kathryn Lasky propone una saga fantasy dove si ritrovano in azione anche assioli delle redini, gufi virginiani e di palude, civette delle nevi, capogrossi e pescatrici in territori fantastici come la Foresta delle Ombre, la Baia dei Denti di Serpe, il Mare Semprinverno e l’Isola di Lestatetempesta.
J.R. Tolkien ammetteva di avere tratto ispirazione per certe battaglie del ciclo del Signore degli anelli dalla sua personale esperienza di combattente in Europa durante la Prima Guerra Mondiale.
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