Elena Luraghi
È quello che si dice un matrimonio ben riuscito. Affidata la gestione al gruppo Kempinski, l'isola privata più romantica della Laguna Veneta ha inaugurato la stagione con le migliori premesse e tutte le carte in regola: tre ristoranti, tre bar, 190 camere e suite in puro charme veneziano. Aggiungete il fascino della storia (da monastero nel Rinascimento a ospedale della Serenissima nell'Ottocento) e l'eleganza di un luogo poetico circondato solo dal tappeto verde del parco nella cornice del mare, e tutto diventa magia allo stato puro.
Non è dunque un caso se questo eden in miniatura a 10 minuti di lancia da San Marco sia l'ultima frontiera veneziana dell'ospitalità di lusso. Fascino del genius loci, le isole hanno sempre qualcosa di straordinariamente evocativo. Esaltato, in questo caso, da servizi cuciti su misura per gli ospiti, come i matrimoni nella chiesa originaria del XII secolo. Per chi cerca privacy assoluta, c'è un secondo palazzetto nascosto nel reticolo di camminamenti e cortili: «Era una lavanderia, l'abbiamo trasformata in una maison privata con tre suite di lusso di cui una, la San Clemente, ha pareti vetrate che regalano un panorama a 360° sulla laguna» precisa, in perfetto italiano, il general manager Benedikt Jaschke. Nell'attesa che terminino i lavori nell'orto, dove torneranno a crescere frutta e verdura autoctone dell'isola, il must sono gli aperitivi in giardino, vista tramonto. Il menu dei cocktail è opera di Alessio Venturini, barman blasonato che da quando è arrivato a San Clemente ha inventato drink che rispecchiano l'atmosfera romantica dell'isola, con qualche riferimento alla sua biografia personale. «I miei preferiti? Il Conte Innamorato, variante creativa del Negroni, con il rum scaldato alla fiamma, oppure il Lady in white a base di vodka, albume spumoso e bergamotto: è ispirato all'abito da sposa di mia moglie», racconta. Poi ci sono le creazione dello chef Vincenzo di Tuoro, cresciuto a Londra alla scuola di Gordon Ramsay, «reclutato» pochi mesi fa da Jaschke per dirigere la squadra in cucina: «Lavoravo all'Oberoi di New Dheli quando mi ha chiamato; ho composto lo staff via skype e una volta qui ho avuto carta bianca: mixo tradizione italiana e spezie asiatiche, ma soprattutto amo fare tutto in casa, dal burro al pane». Irresistibili, fra le ricette, il risotto cacio, pepe, curry indiano e pistacchio di Bronte, e quello che è considerato il piatto signature: tortelli con fonduta di parmigiano e spuma di fegato alla veneziana.
Ma irresistibili sono anche il silenzio che qui regna ovunque, le pause relax a bordo piscina, i picnic nel parco per sorseggiare champagne sotto gli alberi. Verrebbe voglia di non andarsene più. A patto di non parlare con il concierge, Alessandro Heinrich, sempre aggiornato sulle chicche e le new-entry cittadine. I suoi consigli? Dal tour delle cicchetterie storiche frequentate solo dai veneziani, come l'Enoteca Cantinone Già Schiavi a Dorso Duro, alle mostre clou dell'estate. Una per tutte: la retrospettiva di Sigmar Polke nella splendida cornice di Palazzo Grassi (www.palazzograssi.it).
Consigliati anche i tour a Murano, dove vetrerie storiche poco conosciute ai non addetti al settore, come Andromeda, sono state scelte da designer del calibro di Tobia Scarpa per dare alla luce le celebri plafoniere della linea Nastro. Un giorno li ha chiamati anche Philippe Starck (che in Laguna ha comprato casa lì vicino, sull'isola di Burano) per creare le sue stravaganti lampade da collezione (www.andromedamurano.it). Pochi passi e si scoprono il Museo del vetro, e indirizzi gourmand come il ristorante Ai Piantaleoni, famoso per il pesce e i prodotti a km zero.
Questa, però, è un'altra storia. Info: San Clemente Palace Kempinski Venice, tel. 041.4750111, www.kempinski.com/venice.Il pacchetto Welcome Special, valido fino al 30 giugno, parte da 315 euro a camera, a notte, con prima colazione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.