«Ecco perché io designer vietnamita ho scelto Milano»

Se per i talenti nostrani non è tutto rose e fiori, è innegabile che Milano continua a suscitare un fascino indiscreto tra i giovani progettisti (o aspiranti tali) di ogni latitudine, a maggior ragione adesso che è in arrivo l’Expo. Così, le nuove facoltà del Politecnico come pure le scuole private (Ied, Domus, Naba, Scuola Politecnica di Design ecc.) ogni anno ricevono domande di iscrizione da giovani provenienti da tutti i Paesi, oltreoceano compreso. Su questa scia, è partito all’inizio dell’anno il progetto Mind (MIlan Network for Design) lanciato da Triennale e Comune di Milano che ha offerto una borsa di studio a 110 giovani per accedere a uno dei master delle 11 scuole aderenti al network, con stage finale in un’azienda. La borsa di studio copre il costo del master e, per i migliori tre talenti selezionati da ogni scuola, contribuisce alle spese di viaggio e alloggio. Emblematica la storia di Nga Duong, una giovane designer vietnamita che prima di scegliere Milano come patria adottiva ha studiato per 5 anni presso L'università di Arte e design industriale di Hanoi. Non aveva bisogno di lasciare il Vietnam. «Dopo la laurea - racconta - ho avuto successo vincendo il Gran premio nazionale del concorso di design del gioiello del Vietnam, seguito con numerose proposte di lavoro da grosse aziende. Ma volevo vedere ancora cose nuove, imparare, per trovare uno stile più personale». Suo padre, che in Vietnam ha un’azienda di pietre preziose, voleva che restasse là a curare gli affari di famiglia. Ma lei ha voluto sè stessa. Destinazione Milano, con l’iscrizione all' Istituto Europeo di Design dove si è distinta come una delle migliori allieve del corso. «Insieme con i compagni ho fatto dei bei progetti in collaborazione con diverse aziende come Bulgari. Ho scoperto la passione per i materiali inconsueti e poveri che non ha nessun relazione evidente con l'arte dell'ornamento». Dopo la scuola Nga, che oha 29 anni, ha deciso di restare sotto la Madonnina dove ha aperto uno studio (www.ngajewelry.com) e si è anche sposata con un bravo artista milanese d’adozione, Marco Fantini.

Oggi produce splendidi gioielli creati con materiali riciclati, camere d'aria della bici, occhielli da sartoria, tappeti anti-scivolo, chiodi, rami d'uva. Oggetti che trasforma in modo certosinico come fossero origami.

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