Inaugurando l'anno della sua presidenza del G20 l'India ha promosso una svolta sul campo della finanza sostenibile nella giornata di venerdì 3 febbraio. Si è infatti tenuto il primo incontro del Sustainable Financial Working Group (Sfwg) sotto il cappello del G20 che condurrà al summit di Nuova Delhi a novembre. Sede dell'incontro Guwahati, nell'Assam. L'evento è stato aperto a tutti i venti Paesi membri del G20 e ha visto la partecipazione di oltre 100 delegati, di cui ben 95 provenienti da Paesi esterni all'India e dalle principali istituzioni globali.
Dopo che nel 2016 i Ministri dell'Economia e delle Finanze del G20 avevano lavorato per capire quali ostacoli frenassero allora nel mondo la finanza "verde", nel 2018 ci fu un secondo incontro ad hoc e poi nel 2021 l'agenda del Sfwg è entrata a pieno titolo nei lavori del G20. A cui oggi il governo di Narendra Modi intende dare centralità proprio sul tema dello sviluppo sostenibile.
In vista del G20 di Bali 2022 l'incontro sulla finanza sostenibile si tenne a giugno. L'India ha anticipato l'inizio dei lavori a febbraio. La sessione è stata dedicata all'identificazione delle aree in cui è più necessario lo sviluppo di capacità finanziarie sostenibili, alla gestione dei mercati e all'armonizzazione tra domanda e offerta, come ha ricordato l'Assam Tribune. Il punto di partenza è la conclusione dei lavori di Bali, in cui i leader del G20 hanno indicato nella decarbonizzazione globale un obiettivo-chiave per l'economia e nelle strategie di investimento sostenibili a trecentosessanta gradi una priorità per il futuro.
La Banca mondiale ha nell'incontro di giugno 2022 le proposte per innovare l'offerta di prodotti finanziari per coniugare finanza privata e fondi pubblici nello sviluppo sostenibile. La finanza "mista" (blended) con sempre più titoli orientati allo sviluppo di matrice Esg è una realtà. Il documento del Sfwg del 2022 invitava i Paesi del G20 a "costruire programmi di riduzione del rischio, gestire complessi rapporto tra i donatori per l'aumento della finanza mista e affrontarne l'alto costo di operazioni finanziarie" di questo tipo, che si verificavano a causa delle "dimensioni ridotte delle transazioni, della lentezza degli esborsi e della complessità di transazioni".
Attualmente, al mondo, solo il 5% delle attività finanziarie totali sono titoli "verdi" o simili, con un orientamento alla sostenibilità. Il Sfwg del G20 si è impegnato, come ha riportato a Outlook India un alto funzionario della Banca Popolare Cinese, ad aumentare tale quota portandola a raddoppiare nei prossimi tre anni. Obiettivo condiviso da Geetu Joshi, consulente in materia del governo di Nuova Delhi che ha promosso due strategie di investimento che si impegnerà a finanziare con dei bond "sostenibili" a partire dal 2023. Il primo piano è quello di un'assistenza finanziaria ai fragili per rendere olistiche e inclusive le cure mediche della parte più fragile della popolazione. La seconda è l'iniziativa per i "porti verdi" presentata dal Ministro delle Infrastrutture Idriche e dei Porti Sarbananda Sonowal.
"Le iniziative portuali verdi includono l'acquisizione di attrezzature per il monitoraggio dell'inquinamento ambientale, l'acquisizione di sistemi di abbattimento delle polveri, la creazione di impianti di trattamento delle acque reflue", ha spiegato Sonowal anticipando la strategia dell'India, che ha già ottenuto risultati su due fronti: "la creazione di sistemi di smaltimento dei rifiuti per porti e navi e lo sviluppo di impianti di raccolta a terra per i rifiuti delle navi nel settore portuale". Roma non è stata costruita in un giorno e anche una finanza sostenibile e ben strutturata non lo sarà.
Ma passare dalla teoria ai casi pratici è già un balzo in avanti, promosso dallo stesso G20 che vuole fare della finanza sostenibile un punto di convergenza tra sistemi economici diversi. E la mette in cima alle priorità su iniziativa di un Paese, l'India, dove sviluppo e sostenibilità devono necessariamente andar di pari passo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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