Air Italy, riunione decisiva: rischio liquidazione

Riunione decisiva tra i soci di Air Italy per decidere quale sarà il futuro della compagnia italiana. Il rischio della liquidazione della società è elevato

Air Italy, riunione decisiva: rischio liquidazione

Che fine farà Air Italy? Difficile rispondere a questa domanda, anche se ci sono due indizi che potrebbero essere utili per chi volesse cimentarsi nell’impresa.

Il primo di questi indizi è il profondo rosso con cui la compagnia area italiana ha chiuso il 2019: secondo quanto riferito da Repubblica, si parla di un buco di 200 milioni di euro. Il secondo riguarda invece la convocazione da parte dei soci della stessa Air Italy di un’assemblea che mette sul tavolo ipotesi interessanti. Tra queste vi sarebbe pure la liquidità della società.

Una situazione complessa

L’Aga Khan e Qatar Airways, cioè i due soci che controllano la compagnia rispettivamente al 51% e 49%, nelle ultime settimane hanno provato in tutti i modi a tirare fuori dal cilindro una soluzione che potesse la compagnia. Una compagnia che sotto la guida del vettore del Golfo avrebbe perso il 60% del fatturato. Il motivo? Un piano di espansione ambizioso: il classico passo più lungo della gamba.

In particolare, Aga Khan non sarebbe intenzionata a rilanciare Air Italy con soldi a pioggia. Il socio di maggioranza vorrebbe porre un limite al budget da spendere e ha quindi chiesto a Qatar di cercare nuovi soci. La ricerca non è tuttavia andata a buon fine e la situazione resta in sospeso. Certo, Qatar Airways potrebbe eccome sostenere la società, ma le leggi dell’Ue parlano chiaro: impossibile salire oltre il 49%, considerando che la compagnia ha 1.200 dipendenti.

Lo spettro della liquidazione

A questo punto l’unica strada per evitare la liquidazione e la nomina di due commissari coincide con l’arrivo a sorpresa di due possibili e misteriosi salvatori. In ogni caso, nel caso in cui dovesse scattare la peggiore delle ipotesi, resta da capire cosa potrebbe succedere ai passeggeri che hanno già acquistato i biglietti.

Air Italy, nata sulle ceneri di Alisarda e Meridiana, sognava di superare Alitalia come primo vettore italiano. Gli emiri del golfo, subentrati nella compagnia, avevano annunciato un mastodontico piano di crescita, con una cinquantina di voli intercontinentali e aerei moderni. L’idea era ottima ma il piano non si è mai concretizzato: conti in rosso e destinazioni a lungo raggio chiuse ancor prima di essere aperte per carenza di passeggeri.

Nel frattempo le associazioni professionali Anpac e Anpav denunciano i pericoli di una possibile debacle di Air Italy, a cominciare dalla perdita di posti di lavoro: "Anpac e Anpav, in rappresentanza di piloti e assistenti di volo Air Italy denunciano la grave situazione in cui, al momento, versano i lavoratori della compagnia aerea. Di quanto prospettato nel 2018, a seguito degli accordi sottoscritti tra Azienda e sindacati presso il Ministero dello Sviluppo Economico, non è stato realizzato nulla. A fronte di promesse sull'ampliamento della flotta, incremento del lungo raggio e miglioramento dei servizi, purtroppo oggi i dipendenti devono affrontare una realtà fatta di dismissione di aeromobili e trasferimenti di base.

A peggiorare il clima di c'è l'ormai consolidata pratica di noleggio di aeromobili ed equipaggi di compagnie aeree straniere che effettuano voli ormai venduti e per cui l'azienda non ha copertura operativa. La minaccia occupazionale è chiara, parliamo di circa 1200 posti di lavoro indotto escluso”.

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