Si profila un nuovo, seppur mini, rinvio sul dossier Alitalia: la settima proroga, alla ricerca della cordata che la salvi dal fallimento, è servita. La deadline per presentare un'offerta vincolante sarebbe oggi, ma le parti in causa (Fs, Delta, Lufthansa, Atlantia) non hanno ancora trovato la quadra per dare vita a un piano industriale, né tantomeno indicato i nomi dei nuovi vertici di Alitalia a cui ancora si lavora.
Nonostante il governo avesse più volte ribadito che non era nei programmi un altro rinvio, alla cordata guidata dalle Fs di Gianfranco Battisti (in foto) serve ancora un po' di tempo (si parla di 2-3 settimane) per definire il piano industriale e le partecipazioni azionarie. Atlantia, dopo la lettera del 2 ottobre in cui esprimeva dubbi sull'operazione, ha annunciato un cda proprio oggi, per «le delibere inerenti». A meno di sorprese, la società dei Benetton dovrebbe affermare l'intenzione di continuare la partita: con Fs c'è unità d'intenti sulla necessità di incrementare i ricavi e sull'espansione negli Usa, ma la holding dei Benetton vorrebbe in Nord America una maggiore quota per le rotte della nuova Alitalia e un ruolo di primo piano nell'alleanza Sky Team. Rimangono poi le perplessità sugli effetti dell'intermodalità aerei-treni.
Così oggi, dopo i cda di Atlantia prima e Fs poi, al Mise è attesa una comunicazione che potrebbe non contenere la proposta definitiva, ma formalizzare l'interesse alla costituzione del consorzio in cui Fs e Atlantia avrebbero il 37,5%, Delta il 10% e Mef il 15%: una formula che consentirebbe di «rispettare» i termini, ma che aprirebbe ai tempi supplementari (e a un possibile nuovo prestito ponte).
Nel frattempo Lufthansa, che aveva inviato una lettera a Fs e al Mise per proporsi come alternativa a Delta, ha voluto ribadire l'interesse inviando una delegazione a Roma. Il team tedesco, guidato dal direttore commerciale Harry Hohmeister, ha avuto due incontri separati (con Fs e Atlantia), definiti «cordiali». Ma il suo coinvolgimento suscita perplessità tra gli addetti perché causerebbe l'uscita di Alitalia da Sky Team, con la perdita di quasi 300 milioni. Ipotesi ora non percorribile, con la cassa scesa al 30 settembre a 310 milioni e con almeno 2mila esuberi in vista.
Ipotesi comunque ribadita dalla senatrice M5s Giulia Lupo dopo dell'incontro con i tedeschi: «La partnership commerciale proposta da Lufthansa per Alitalia dà più risultati di quelli che possono dare i 100 milioni di Delta senza alleanza: si creerebbe un network più nuovo e più ampio».
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