C'è un allarme da non sottovalutare. Si tratta delle pensioni e delle loro rivalutazioni. "Se le stime del Ministero dell'Economia e Finanza fossero verificate, sarebbe la prima volta che i contributi versati anziché rivalutarsi subiscono un decremento": è questo il passaggio cruciale di un documento top secret che si trova nei cassetti di via xx settembre e di cui ha dato notizia il Messaggero.
In pratica, in base a quanto riporta il quotidiano romano, con il Pil al palo e la deflazione che attanaglia il paese, si profila il rischio che gli assegni pensionistici perdano valore. Questo perché i contributi versati dai lavoratori subiscono ogni anno una rivalutazione tarata in base alla crescita del Prodotto interno lordo. Come scrive il Messaggero, "nel 1997 il tasso di rivalutazione dei contributi è stato del 5% circa. Nel 2012 si è scesi all'1%". E nel 2014 il tasso di rivalutazione scenderebbe a -0,024 per cento. Insomma, mille euro avranno un valore di 999,9 euro. E le previsioni future non sembrano positive.
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