Con l'ingresso nel capitale di Ita, previsto a breve, Lufthansa si troverà ad acquistare una compagnia che si contraddistingue per l'alta sostenibilità ambientale e per l'impegno nella responsabilità sociale. Di sicuro un modello di attualità sul quale molti grandi vettori internazionali stanno convergendo. E sono temi non secondari per una compagnia aerea. La decarbonizzazione viene perseguita con l'ingresso in flotta di macchine di ultima generazione, a impatto ambientale ridotto. Poichè quest'ultimo non potrà mai essere zero, viene coltivata la politica di compensazione delle emissioni, così com'è avvenuto, per esempio, per gli ultimi voli papali in Congo, Sud Sudan, Barhrein e Ungheria. La collaborazione con le Fs, tesa a creare intermodalità tra treno e aereo, è anch'essa ispirata a un più razionale uso delle risorse. Ita, insieme ad Airbus, è anche presente in programmi di ricerca volti a sviluppare un aeromobile quattro posti completamente elettrico adatto al traffico in un raggio operativo di 80 Km. Restando ai filoni di impegno green, la compagnia ha varato un programma di introduzione di materiali di bordo riciclabili, dalle posate ai saponi delle toilette. Razionalizzata anche la gestione dei rifiuti differenziati. Ita - che cavalca questi temi grazie alla visione dell'ad Fabio Lazzerini (foto) - è fortemente presente anche nel sociale. Oltre all'organizzazione del lavoro più agile rispetto al passato, vi è un grosso impegno nella promozione del talento femminile; la compagnia supporta la campagna Iata tesa a cambiare l'equilibrio di genere nel trasporto aereo che si propone di aumentare del 25% entro il 2025 il numero delle donne in posizioni di vertice. Quanto ai risultati economici, i ricavi nel primo trimestre sono stati pari a 345 milioni, superiori dell'1,5% al budget, con un ebitda migliore del 14% rispetto alle previsioni.
E quella per il primo semestre indica ricavi superiori di 35 milioni (più 4,5%) sulle previsioni aziendali. La crescita dei passeggeri da e per l'Italia a marzo è stata del 133% sul 2022, con conseguente crescita della quota di mercato nazionale al 27,1%.
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