Il «cashback con targa» di Aspi fa la revisione Antitrust. Il sistema di rimborso del pedaggio autostradale ideato per risarcire gli automobilisti in proporzione ai ritardi causati dalla presenza di cantieri sulle tratte cambia nella sostanza. L'iniziativa, nata sull'onda lunga della tragedia del Ponte Morandi che ha portato la società a una massiccia revisione delle proprie infrastrutture (ponti, strade e gallerie) e la famiglia Benetton a vendere allo Stato (Cdp), permetterà ora agli automobilisti di ottenere rimborsi dal 25% al 100% del pedaggio, a seconda della fascia chilometrica percorsa.
E già per la fine del mese, saranno erogati risarcimenti «a partire da 10 minuti (dai 15 attuali) per viaggi fino a 99 chilometri e ad almeno 15 minuti per tutte le altre fasce (fino a oltre 500 chilometri), calcolati prendendo a riferimento la velocità media storica: per i veicoli leggeri, quest'ultima è pari a 100 Km/h, mentre per i veicoli pesanti è di 70 km/h».
Le modifiche, che prevedono ora la targa e non necessitano più obbligatoriamente delle ricevute, interessano anche le modalità di erogazione del rimborso: il processo è attualmente gestito tramite l'app Free To X ma, in futuro, sarà messa a disposizione un'apposita sezione sul sito web del concessionario.
«L'approvazione e l'erogazione del rimborso avverranno in maniera automatica - anche nell'ipotesi di ritardo minimo - a seconda del metodo di pagamento del pedaggio utilizzato dal cliente (telepedaggio e/o carte oppure contanti)», spiega l'Antitrust, sottolineando di aver comunque comminato una sanzione ad Aspi, seppure di entità irrisoria. Il verbale simbolico è di 10mila euro.
I correttivi sono l'esito di una lunga disamina dell'Antitrust avviata a luglio 2021 «dal momento che la società non aveva adottato alcuna misura che contemplasse una riduzione del pedaggio o comunque una procedura che prevedesse l'attivazione di meccanismi di riduzione del pedaggio nei casi di grave disagio alla fruibilità del servizio autostradale, imputabile ad Aspi, e consistente in riduzioni delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni della velocità massima consentita con conseguenti code, rallentamenti e significativo aumento dei tempi di percorrenza», si legge nella nota che annuncia il provvedimento.
Caso che si è verificato in particolare in Liguria dove il numero dei cantieri avviato dal gruppo guidato dall'ad Roberto Tomasi dopo la tragedia del Ponte Morandi è molto elevato.
Subito dopo l'avvio del procedimento, la società ha presentato un programma sperimentale di rimborso progressivo del pedaggio, denominato cashback, che è stato oggetto di analisi, di approfondimenti e di molteplici confronti. Ma alla luce delle criticità emerse, «il programma è stato modificato», ha puntualizza l'Autorità di Roberto Rustichelli.
L'operazione rientra nel piano da oltre 21 miliardi di euro per l'ammodernamento della rete di Autostrade per l'Italia; tra i progetti chiave anche la Gronda di Genova i cui cantieri dovrebbero partire a settembre dopo un periodo di incertezza che ora «è stato sciolto» ha detto il ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini.
Insoddisfatte le associazioni dei consumatori.
«Crediamo che il rimborso del pedaggio non possa bastare, e sia indispensabile nei casi di gravi ritardi e disagi lungo le autostrade riconoscere anche un indennizzo diretto agli automobilisti» ha detto Carlo Rienzi, numero uno del Codacons.
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