Dal primo luglio commercianti e professionisti sono obbligati ad avere il pos e a usarlo per importi superiori ai 30 euro. Peccato che, allo stato attuale delle cose, non siano previste sanzioni per chi si rifiuti di farlo. Il governo, però, sta seriamente pensando di vararare obblighi più stringenti per regolamentare i pagamenti elettronici. "Il tavolo tecnico - ha spiegato ieri il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti in commissione Finanze a Montecitorio - potrà essere anche l'occasione per valutare la possibile introduzione di sanzioni o interdizioni in caso di inadempiuenza".
Sui pagamenti elettronici il dicastero di via XX Settembre ha istituito un tavolo di lavoro aperto a Banca d'Italia, Abi, Consorzio Bancomat, Aiip (Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica) e i gestori Visa e Mastercard. È qui che si stanno prendendo in considerazione obblighi più stringenti per incentivare l'uso del pos. Perché, nonostante l'obbligo, sono ancora pochi i commercianti e i professionisti che si sono messi in regola. Ad oggi chi, come fa notare Cristina Bartelli su ItaliaOggi, chi si dota di terminali con collegamento via internet può risparmiare sui costi fissi: "Il costo fisso si aggira intorno ai 2-5 euro mensili per una spesa annuale intorno ai 25-60 euro; mentre le apparecchiature più tradizionali costano in media 10-15 euro al mese, per un esborso annuale di 120-180 euro". A questi vanno, poi, aggiunti i costi variabili che sono legati ai volumi delle transazioni.
Per Zanetti i pagamenti elettronici permettono di ridurre i costi legati all'utilizzo del denaro contante. Un risparmio che si aggirerebbe intorno all'1-1,5% dell'entità delle transazioni.
"La crescita del numero di transazioni che ci si attende come risultato dell'entrata in vigore del decreto - ha spiegato il sottosegretario - consentirà lo sviluppo di economie di scala e l'intensificazione delle pressioni concorrenziali in grado di ridurre ulteriormente i costi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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