Torna alla ribalta ancora una volta il tema della tredicesima, che inizia a creare più di qualche preoccupazione nei lavoratori già duramente colpiti dalla crisi economica scaturita a causa delle chiusure imposte dal governo Conte.
Secondo dei calcoli abbastanza semplici, saranno purtroppo molto numerosi gli italiani a dover tirare ulteriormente la cinghia, a causa del fatto che la mensilità aggiuntiva in genere erogata proprio poco prima delle festività natalizie risulterà molto ridotta se non in certi casi addirittura assente. Infatti, i lavoratori che si trovano in cassa integrazione sono riusciti a maturare il diritto di ricevere la tredicesima mensilità solo per le ore effettivamente lavorate. Ciò significa che chi si trova in cassa integrazione parziale avrà una tredicesima ridotta, mentre per coloro che rientrano nella Cig a zero ore non sarà possibile accedere all'assegno (la cifra è già compresa nel totale che Inps riconosce mensilmente). Complessivamente, secondo l'Ufficio studi della Associazione artigiani e piccole imprese Cgia di Mestre, vi sarà un calo delle tredicesime pari a circa 3 miliardi di euro.
La Cgia ha realizzato anche una tabella nella quale sono indicate le scadenze previste per l'invio degli assegni. Si inizierà dai pensionati: la categoria sarà in grado di beneficiare della tredicesima mensilità a partire dal 1 dicembre 2020. Per coloro che sono invece abituati a riscuotere la cifra prevista in contanti, la disponibilità della tredicesima è arrivata a partire dal 25 novembre, ovvero dal primo giorno in cui l'Inps ha iniziato a pagare le pensioni del mese di dicembre.
I lavoratori che rientrano invece nella categoria del settore privato potranno vedere accreditare la tredicesima mensilità in date diverse a seconda di quanto previsto dal contratto nazionale. Generalmente, tuttavia, il datore di lavoro si riserva la possibilità di erogare quanto previsto senza una scadenza precisa, purchè il pagamento arrivi prima dell'inizio delle festività. Sempre nel settore privato, a seconda degli accordi stabiliti tra datore di lavoro e dipendente, c'è anche la possibilità che il totale venga suddiviso in parti uguali e dilazionato nei 12 mesi dell'anno.
Diverso il discorso, come ricorda QuiFinanza, per i lavoratori rientranti nella categoria del settore pubblico, per i quali la tredicesima dovrà essere accreditata unitamente allo stipendio del mese di dicembre. Un assegno che nel 2020 non rientrerà nella voce "consumi" per regali o cene con parenti ed amici.
"Quest'anno solo l'11% delle tredicesime degli italiani sarà destinato ai consumi: il 77% della tredicesima andrà invece a coprire mutui, affitti, prestiti, rate, bollette e tasse", spiega il Codacons a margine dello studio sulle spese di Natale diffuso da Confcommercio. Il che ribadisce ancora una volta "l'allarme sui consumi delle feste lanciato nei giorni scorsi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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