Wall Street benedice il calcio d'inizio della nuova stagione delle trimestrali con rinnovata voglia di salire. Il Dow Jones è tornato sopra i 40.000 punti, toccando i nuovi massimi storici. Rialzi superiori all'1% per S&P 500 e Nasdaq, anch'essi a ridosso dei livelli record. Gli investitori si aspettano una solida crescita degli utili che potrebbe dare nuova benzina al rally in atto (da inizio anno l'S&P 500 è già salito di oltre il 18%).
Per il trimestre chiuso al 30 giugno le previsioni sono di un aumento degli utili dell'S&P 500 nell'ordine dell'8,8%, il tasso di crescita più elevato dal primo trimestre del 2022. Si stima inoltre che otto dei diciassette settori principali registreranno una crescita positiva dei risultati. «Quest'anno, i rendimenti del mercato saranno principalmente guidati dalla crescita positiva dei profitti, piuttosto che dall'espansione delle valutazioni, che aveva caratterizzato i rendimenti dello scorso anno», sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Come di consueto sono state le grandi banche a inaugurare la stagione delle trimestrali, con JP Morgan che ha battuto le attese riportando un utile netto di 18,15 miliardi di dollari nel secondo trimestre, in aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dell'anno. La maggiore banca statunitense ha beneficiato dei risultati migliori del previsto nell'investment banking e soprattutto del guadagno una tantum di 7,9 miliardi di dollari derivante da un'operazione di scambio di azioni con Visa. Escludendo le poste straordinarie, JP Morgan ha visto l'utile trimestrale contrarsi del 9% a 13,1 miliardi di dollari. Il Ceo Jamie Dimon (in foto), ha messo in evidenza che la banca ha aperto più di 450.000 nuovi conti correnti nel trimestre, riportando il 50esimo trimestre consecutivo di crescita netta.
Riscontri superiori alle attese anche per Citigroup. L'utile netto salito a 3,2 miliardi rispetto ai 2,9 miliardi del secondo trimestre del 2023.
Sotto le attese invece Wells Fargo che ha concluso il secondo trimestre dell'anno con margine netto di interesse in calo a 11,92 miliardi (-9% su base annua) e inferiore alle attese di mercato. La prossima settimana prossima toccherà a Goldman Sachs e Morgan Stanley, mentre le prime big tech a dare i conti saranno Microsoft e Alphabet (il 23 luglio).
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