Aspi si prepara al futuro con un piano da 21 miliardi

L'ad Tomasi: "Ci sono 6 miliardi di investimenti cantierabili". Gronda di Genova, no a modifiche

Aspi si prepara al futuro con un piano da 21 miliardi

Il gruppo Autostrade per l'Italia (Aspi) prevede investimenti complessivi per 21,5 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Alla manutenzione della rete autostradale, di ponti, viadotti e gallerie saranno destinati 7 miliardi. È quanto ha spiegato ieri l'ad Roberto Tomasi alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, illustrando il piano economico-finanziario della società, precisando che la concessione ha una data di scadenza al 2038.

Per quanto riguarda proprio la manutenzione, questione finita sotto la lente dopo il crollo del Ponte Morandi, Tomasi ha sottolineato che «l'impegno economico in questi anni è cresciuto costantemente, fino a 800 milioni di euro nel 2021» e che ci sono state «oltre 19mila ispezioni in un anno tra ponti, viadotti e gallerie».

L'ad ha precisato che ci sono circa 6 miliardi di euro di investimenti «pronti per essere cantierizzati», altre nuove opere per 2,8 miliardi di euro «sono già state sviluppate e vedranno completati gli iter autorizzativi con la consegna dei progetti esecutivi nel 2022». Infine ha sottolineato che il gruppo sta lavorando «per aprire cantieri per la realizzazione di nuove infrastrutture, per un valore complessivo di quasi 9 miliardi di euro». A questo proposito entro due settimane sarà aperto un lotto importante, del valore di un miliardo di euro: la Barberino-Firenze Nord con «la galleria più grande mai realizzata in Europa, a tre corsie». Per sostenere lo sviluppo del piano di investimenti, Aspi ha costituito una società di ingegneria: Tecnet. «Con circa 100 milioni di euro di fatturato di servizi di ingegneria all'anno, siamo i secondi a livello nazionale per volumi di attività dopo Italferr», ha affermato Tomasi. Il manager non ha aperto a modifiche della Gronda di Genova evidenziando che Aspi ha spiegato che «per realizzare il progetto complesso si sono spesi più di 100 milioni di euro solo di verifiche ispettive nella zona e quindi pensare di modificare di un solo metro il tracciato vuol dire ripartire normalmente con le valutazioni di impatto ambientale» per cui «è assolutamente impossibile».

Occorre, infine ricordare che entro la fine di marzo dovrebbe essere siglato il closing per la cessione dell'88,06% di Aspi che fa capo ad Atlantia al consorzio formato da Cdp Equity (51%), Blackstone (24,5%) e Macquarie (24,5%). Il prezzo, soggetto ad aggiustamenti, dovrebbe aggirarsi attorno a 9,3 miliardi di euro.

Il nuovo azionista di controllo ha avviato le interlocuzioni con i soci di minoranza che hanno un diritto di co-vendita. Si tratta di Silk Road Fund con il 5% e del 6,94% di Appia Investments (74% Allianz, 20% Edf Invest e 6% Dif Infrastructure).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica