Sulla base delle stime dei risultati del 2021, il gruppo Azimut prevede di chiudere il bilancio 2021 con un utile netto compreso fra 600 e 605 milioni di euro, superiore alla guidance fornita al mercato (pari a 350-500 milioni di euro). Si tratta del dato record nella storia del gruppo che sta puntando molto sul Fintech. Nel 2021 Azimut ha registrato una raccolta di 18,7 miliardi di euro, raggiungendo un patrimonio complessivo pari a 83,2 miliardi di euro, in progresso del 38% rispetto a fine 2020. Nel solo mese di dicembre la raccolta è stata pari a 1,4 miliardi di euro. Nel 2021 i clienti hanno beneficiato di una performance media netta ponderata del +6,5% (+1,6% rispetto all'indice Fideuram). «Nel 2021 il rendimento netto dei nostri clienti è stato del 6,5% contro una performance dei concorrenti del 4,9% con una differenza in un anno a vantaggio dei nostri clienti del 1,6% - ha detto Pietro Giuliani presidente del gruppo (nella foto) -. Negli ultimi 25 anni lo stesso paragone porta ad una differenza a favore dei clienti Azimut dello 0,8% per ogni anno. Questo - ha sottolineato - lo facciamo grazie alla professionalità dei nostri consulenti finanziari, bankers, e gestori dislocati in più di 17 paesi. Nell'anno appena concluso spicca in particolare il segmento Private Markets, che è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente».
Azimut distribuirà un utile di 50-70 milioni tra il 2021 e il 2024 su un utile ricorrente di circa 300-320 milioni. E quanto non verrà distribuito sarà usato per investire, rimborsare i debiti e fare buyback per creare valore per azionisti. Ieri in Borsa il titolo è salito del 3,86%.
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