La Banca d'Italia "boccia" il reddito di cittadinanza

Adesso arriva anche la Banca d'Italia ad esprimere un giudizio critico sul reddito di cittadinanza: "Oneroso e disincentiva il lavoro"

La Banca d'Italia "boccia" il reddito di cittadinanza

Adesso arriva anche la Banca d'Italia ad esprimere un giudizio critico sul reddito di cittadinanza. Di fatto in una relazione del Capo del Servizio Struttura economica di Bankitalia, emergerebbe una presa di posizione chiara da parte dell'istituto sulla proposta numero uno del programma grillino. Come riporta l'HuffPost, l'intestazione del dossier è eloquente: "Commento alla proposta di reddito di cittadinanza del Movimento Cinque Stelle". Il giudizio su questa misura che trova posto nel programma pentastellato è chiara: "È distorsiva e disincentivante". Di fatto secondo palazzo Koch questo provvedimento potrebbe favorire in modo serio il lavoro sommerso. Insomma la Banca d'Italia ha voluto far luce sulle probabile conseguenze che potrebbe avere sulla nostra economia questo tipo di provvedimento. Di fatto Bankitalia collega il reddito di cittadinanza grillino al Reddito d'inclusione varato dal governo Gentiloni. Il messaggio è abbastanza chiaro: "Se il prossimo governo decidesse di espandere la copertura degli strumenti di contrasto alla povertà, l'opzione più realistica e convincente sarebbe il potenziamento del ReI".

Ma anche su questo aiuto alle fasce più deboli varato dal governo le critiche non mancano: "Il ReI e ancor più il RdC possono avere effetti distorsivi sul mondo del lavoro. Il RdC produrrebbe effetti disincentivanti sull'offerta di lavoro anche più accentuati, dato l'importo elevato del beneficio e la lunghezza indefinita del programma". Poi la stoccata che mette in discussione la proposta grillina: "Questo tipo di provvedimenti potrebbero non essere sufficienti a contrastare l'incentivo a permanere nel programma, anche ricorrendo al lavoro sommerso". In questo quadro va sottolineato un precedente che riguarda in questo caso la Finlandia che ha sospeso una misura simile al reddito di cittadinanza dopo 12 mesi di sperimentazione. Infine bisogna anche ricordare che nei dieci punti del contratto di governo presentati da Di Maio è scomparsa l'etichetta "reddito di cittadinanza" per lasciare il posto ad un'altra etichetta che parla di "potenziamento dei sistemi attuali di sostegno al reddito".

Un cambiamento del nome della proposta pentastellata che non è passato inosservato. Evidentemente Di Maio sta aggiustando la mira per rimuovere gli ostacoli verso palazzo Chigi. Come la prenderanno gli elettori grillini che soprattutto al sud hanno votato M5s per il reddito di cittadinanza?

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