Alle banche elleniche sono rimaste riserve di contante per appena 500 milioni di euro. Lo dichiara al’Telegraph’ il presidente della Camera di Commercio greca, Constantine Michalos. "Abbiamo informazioni affidabili in base alle quali le riserve di contante delle banche sono scese a 500 milioni, chiunque pensi che tornino ad aprire martedì sta sognando a occhi aperti. Il contante non durerebbe un’ora", ha spiegato Michalos, "siamo in una situazione molto pericolosa, le aziende greche sono state tagliate fuori dai trasferimenti elettronici del sistema europeo Target2. L’intera comunità economica greca non è in grado di importare alcunchè e senza materie prime non possono produrre nulla".
Le autorità greche sono state costrette a imporre controlli sui capitali dopo la convocazione del referendum sulle proposte dei creditori, che ha spinto la Bce a lasciare invariato, dopo ripetuti incrementi, il tetto del fondo d’emergenza Ela, che negli scorsi mesi era stato l’unico canale attraverso il quale Atene, tagliata fuori dai mercati e pressochè priva di riserve di valuta, era riuscita ad approvvigionarsi di liquidità.
ll premier greco, Alexis Tsipras chiede un "taglio del 30% del debito greco e 20 anni di periodo di grazia".
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