«I processi di consolidamento» delle banche «debbono svilupparsi anche internazionalmente, soprattutto in Europa, per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici». All'assemblea dell'Abi, il cui consiglio lo rielegge per un nuovo mandato alla presidenza (seguendo così le indicazioni emerse nell'esecutivo di novembre) Antonio Patuelli ricorda però anche come in Italia, sulle fusioni, ci siamo portati avanti. «In proporzione alle popolazioni, si sono realizzate più aggregazioni bancarie in Italia che negli altri paesi del resto d'Europa» rileva. Nella sua relazione, il presidente ricorda le difficoltà superate negli anni di pandemia (grazie anche all'impegno dei lavoratori nei momenti di lockdown e paralisi delle attività economiche) ma non nasconde i rischi. Chiede una riduzione della pressione fiscale per convogliare il risparmio verso gli investimenti «stabili e non speculativi» e la proroga di alcune misure. «I crediti deteriorati possono riprendere a crescere, nonostante le costanti attività delle banche per ridurli: possono crescere le crisi di imprese che debbono ancora essere accompagnate da misure di finanza d'emergenza» rileva.
Problemi che anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha citato nel suo discorso invitando, così come la Bce, alla prudenza nella distribuzione dei dividendi. Se infatti il legame con il debito sovrano è inferiore rispetto alla precedente crisi, gli istituti di credito del nostro paese hanno comunque in portafoglio molti titoli pubblici e scontano comunque le debolezze del paese con riflessi negativi sulle quotazioni azionarie. Le situazioni a maggior rischio, spiega Visco, sono per le piccole mentre le grandi banche non preoccupano.
Soddisfatti i sindacati. «Patuelli è garanzia di equilibrio e stabilità», ha commentato il segretario Fabi, Lando Maria Sileoni.
«Apprezziamo il riconoscimento del ruolo delle organizzazioni sindacali per la gestione delle criticità», ha chiosato il segretario Uilca, Fulvio Furlan. La trattativa per il rinnovo contrattuale parte con il piede giusto.
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