Banche al lavoro per attutire la Supertax

Si punta a una deducibilità del 20-25% dell'imposta sugli extraprofitti

Banche al lavoro per attutire la Supertax
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«L'Abi sta discutendo con il governo la possibilità di far diventare detraibile a fini fiscali la super tassa, che vorrebbe dire una riduzione del 20%-25% dell'ammontare» dell'imposta. Il presidente della Banca Popolare dell'Alto Adige, Lukas Ladurner, ieri durante la presentazione della semestrale non ha nascosto il proprio disappunto per il nuovo balzello che sull'istituto altoatesino dovrebbe pesare per circa 12 milioni di euro. Anche il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, ieri ha rimarcato che «le banche si stanno muovendo a fari spenti».

Le due dichiarazioni sono esplicative della strategia che l'Abi sta seguendo nei confronti dell'esecutivo dopo l'annuncio choc di lunedì scorso. Per come era stato presentato inizialmente, il provvedimento avrebbe dovuto determinare un gettito di 9,1 miliardi di euro. Una stangata micidiale per le banche e per la loro redditività. Successivamente la precisazione del ministero dell'Economia ha chiarito come l'imposta abbia un tetto massimo nello 0,1% degli attivi bancari (circa 3 miliardi in totale). Attualmente si ragiona su un totale compreso tra 2 e 2,5 miliardi. Di qui la scelta della moral suasion nei confronti della politica affinché in sede di conversione del decreto Asset si introduca un emendamento che preveda una deduzione Irap o Ires del 20-25% che faccia scendere ulteriormente l'esborso per almeno 8-900 milioni. In questo modo, le banche italiane pagherebbero extracosti compresi tra 1,2 e 1,5 miliardi, si impegnerebbero ad aumentare i tassi applicati ai depositi e ai conti correnti e la maggioranza di governo (Fdi e Lega in particolare) potrebbe essere soddisfatta per averr colpito gli extraprofitti.

Per realizzare questo disegno, però, occorre una sponda parlamentare.

L'interlocutore più sensibile a questi richiami è stato sinora il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha da subito parlato della necessità di «correttivi». Ma le banche gradirebbero che la mossa fosse bipartisan e, per questo motivo, stanno cercando di convincere anche le componenti più liberal del Pd a non farsi trascinare dalle pulsioni populiste.

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