Per le banche Usa finita la sbornia utili

Conti tra luci e ombre. Raccolta più cara, pesa l'esborso per i salvataggi degli istituti regionali

Per le banche Usa finita la sbornia utili
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Conti tra luci e ombre per le banche americane. Sembra giunto al termine, infatti, il periodo dei maxi profitti, con il margine d'interesse che diminuisce all'aumentare dei costi pagati ai clienti per trattenere la liquidità. Oltre a quelli straordinari riconducibili al salvataggio delle banche regionali. Si trova in questa situazione, per esempio, Bank Of America che ha chiuso il quarto trimestre con un utile netto di 3,1 miliardi di dollari rispetto ai 7,1 miliardi di un anno fa. La banca ha sostenuto oneri per 2,1 miliardi per ricostituire il fondo governativo di assicurazione dei depositi. Il dato annuale degli utili è a 26,5 miliardi in linea col 2022.

Anche JPMorgan, la più grande banca americana, ha avuto un quarto trimestre in frenata: 9,3 miliardi di utili contro gli 11 di fine 2022. Pesano i costi dei salvataggi, ma escludendo le poste straordinarie l'istituto guidato da Jamie Dimon ha battuto le attese negli ultimi tre mesi e ha ottenuto un utile per l'intero anno di 49,5 miliardi (+32%).

Situazione più complicata per Citigroup, che in concomitanza ai conti ha annunciato un maxi taglio da 20mila posti della sua forza lavoro. La banca newyorkese ha riportato un «rosso» di 1,8 miliardi sul quale pesano i costi della raccolta e le poste straordinarie. Considerando le cifre dell'intero anno, Citi ha visto calare i suoi profitti del 38% a 9,2 miliardi. Wells Fargo, invece, ha chiuso bene il suo anno. Nel quarto trimestre 2023, infatti, l'utile netto di 3,4 miliardi è stato in crescita dai 3,1 miliardi del 2022. Per l'intero 2023, l'utile netto è stato di 19,1 miliardi di dollari (dai 13,6 del 2022). Il gruppo, tuttavia, ha avvertito che per il nuovo anno si attende un reddito da interessi in calo tra il 7 e il 9 per cento.

Secondo quanto ha dichiarato la banca, l'aumento dei tassi di interesse continua a rappresentare una sfida per i depositi, poiché i consumatori cercano alternative con rendimenti più elevati.

A un paio d'ore dalla chiusura, in Borsa le azioni di Wells Fargo perdono il 3%, Bofa cede lo 0,6%, JPMorgan lo 0,2% e Citigroup sale dell'1,3 per cento.

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