Anche Banco Bpm si aggrega al concerto delle banche italiane, con conti che battono le attese degli analisti. L'istituto guidato da Giuseppe Castagna, infatti, ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 265 milioni, in rialzo del 49,2% rispetto a un anno fa. Un risultato che ha permesso di migliorare gli obiettivi per l'intero 2023, con un utile netto a fine anno di 1,1 miliardi (dai 900 milioni previsti in precedenza) e a 1,4 nel 2024. Proventi operativi a 1,25 miliardi (+5,4%) e salgono a 640 milioni (+2,5%) gli oneri.
«Il management di Banco Bpm si sente a suo agio con le nuove guidance che raddoppieranno le performance del 2021 e del 2022», ha affermato Castagna dicendosi fiducioso di poter «considerare un aumento della remunerazione dei nostri azionisti» con il nuovo piano industriale che arriverà nella seconda metà del 2023. L'Eps (utile per azione) oggi è stato rivisto al rialzo a 0,75 euro e per l'anno successivo è previsto uno 0,90. Nel trionfo di profitti ha giocato un ruolo importante il margine d'interesse, arrivato al record di 743 milioni. A fine anno, potrebbe arrivare «oltre i 3 miliardi».
Banco Bpm pensa di chiudere il 2024 con un coefficiente Cet 1 oltre il 14% e quindi con un capitale in eccesso che pensa di riversare sulla remunerazione dei soci e non su eventuali acquisizioni. L'ad ha detto che i progetti in essere nella bancassurance e nella monetica «porteranno capitale e aumenteranno la nostra redditivita» e crede che non ci sia «alcuna possibilità di M&A che possa darci la stessa remunerazione».
Bpm ha detto di voler chiudere, entro giugno 2023, la
vendita delle attività legate ai Pos e alle carte di credito per creare ulteriore spazio «alla remunerazione degli azionisti». Mosse anche sul fronte degli Npl: l'istituto intende cederne 700 milioni nell'arco del piano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.