Bancomat, conti e commissioni: "Cosa cambia davvero"

La chiusura di Ing, il costo di commissione sui prelievi, la preferenza degli italiani per il denaro contante. Confconsumatori: "Ecco cosa cambia"

Bancomat, conti e commissioni: "Cosa cambia davvero"

Gli sportelli Bancomat diventano sempre più un miraggio: nell’ultimo anno si è assistito alla chiusura di numerosi punti Atm perché la gestione del contante è diventata sempre più costosa e le banche chiudono "bottega.

Il caso emblematico di Ing

Non tutte le regioni, però, stanno procedendo di pari passo (leggi qui): in totale sono già 831 gli sportelli bancari chiusi nel 2020 in Italia, con Bankitalia che ha reso noto come le filiali siano diminuite del 3,4% rispetto al 2019. Nel Bel Paese, attualmente, c’è una banca ogni 2.522 abitanti e in 2.802 comuni non vi è alcun istituto di credito. Dal 1° luglio, poi, il gruppo bancario olandese Ing ha chiuso 63 casse automatiche sparse sul territorio nazionale e la contestuale riduzione delle filiali da 30 a 23. "Quella di Ing è una scelta di riduzione dei propri costi per aumentare i margini della banca, scelta che però va a scapito sia dell’operatività da parte del cliente (ad esempio per versare assegni il cliente dovrà inviarli a mezzo posta, preferibilmente con assicurata e non sarà possibile versare contanti ovviamente) e sia dei maggiori costi che il cliente subirà (essendo costretto a usare gli ATM di altre banche con i costi relativi)": lo ha affermato in esclusiva per ilgiornale.it l'avvocato Antonio Pinto, dirigente di Confconsumatori.

Sportelli Bancomat, l'Antitrust al lavoro

L’Antitrust dovrà decidere sulla correttezza del progetto che Bancomat Spa ha presentato per riformare il sistema di remunerazione del servizio di prelievo dei contanti: questa riforma, voluta dai maggiori Istituti bancari, aumenterà i costi dei prelievi per i clienti. Oggi, infatti, l’attuale modello di remunerazione del servizio Bancomat è fondato sulla commissione interbancaria di 0,49 euro che per ogni singolo prelievo la banca emittente della carta riconosce alla banca proprietaria dell’Atm per l’utilizzo dell’impianto da parte di un suo cliente. "A sua volta la banca emittente, a ristoro dei propri costi, può applicare o meno una commissione al cliente per ogni prelievo in base alle proprie strategie commerciali", ci spiega l'avvocato. Sono diverse le banche, in primis quelle online, che garantiscono ai loro clienti la gratuità dei prelievi in circolarità, ovvero presso gli Atm di altre realtà bancarie. "Se il nuovo modello passerà l’esame dell’Antitrust, non sarà più prevista la commissione interbancaria e ogni banca proprietaria dell’Atm deciderà in via autonoma il costo che i clienti delle altre banche dovranno sostenere per prelevare". Una commissione che sarà stabilità unilateralmente da ogni banca e sarà resa nota al titolare della carta sul display dell’Atm solo al momento del prelievo. I costi, quindi, del prelievo non saranno controllabili preventivamente da parte dei risparmiatori. "Costi che oggi invece sono presenti nel contratto che il cliente stipula con la propria banca e che possono essere modificati solo con un giustificato motivo", sottolinea Pinto.

Cosa cambia per i consumatori

Ing direct chiude filiali e sportelli bancomat. Cosa cambia e cosa va incontro il consumatore? "Per il consumatore è un disservizio, più che altro perché la disponibilità di Atm c'è in giro e si tratta di un problema di costi: prelevando dall'Atm di un'altra banca bisogna sostenere i relativi costi; poi, però c'è anche un disservizio vero e proprio perché non sarà più possibile versare contanti o assegni, quindi è una doppia cosa che non va bene per il cliente". Quindi, se io sono un cliente Ing (o di una delle altre banche in previsione di chiusura) e devo prelevare contanti in un altro sportello cosa avverrà? "Non esistono strumenti giudiziali per imporre qualcosa alle banche o rifarsi dei costi ma ci potrà essere una sanzione indiretta legata al subire il cambio di banca - afferma il dirigente di Confconsumatori - se c'è un consumatore affezionato all'uso del contante, è verosimile che si rivolgerà a qualche banca che avrà fatto una scelta diversa avendo più sportelli Atm sul territorio e garantisce la possibilità di accedere anche agli sportelli, chi toglie questo servizio rischia di subire una sanzione indiretta da parte dei clienti che potrebbero passare ad altre banche che offrono in maniera più capillare il servizio".

Perché aumentano i costi di commissione

A prescindere dalle banche che chiudono i loro sportelli (Ing, Fineco), si va verso un aumento dei costi generali di commissione delle banche tant'è che c'è un progetto presentato da Bancomat Spa all'antitrust che prevede che ogni banca non avrà più una commissione unitaria ma potrà scegliere di definire il costo del prelievo allo sportello. "Questo perché, le banche che hanno maggiori filiali e costi più alti, vogliono usare in questo modo anche la leva dei costi dei prelievi per indurre a livello commerciale i clienti a passare da loro".

Cosa cambia su Bancomat, contanti e conti correnti

L'ansia degli italiani (giustificata) sono i numerosi potenziali cambiamenti a cui si potrà andare incontro nel breve-medio periodo. Ma l'avvocato Pinto, per adesso, smorza gli allarmismi. "Nel breve non ci saranno particolari cambiamenti tranne quelli che ci siamo detti, ogni banca deciderà autonomamente la commissione da applicare. Dal lato dei consumatori, per ora, non ci saranno particolari modifiche", ci dice. Nel Dl "Lavoro e imprese" del 30 giugno numero 99, è stato sospeso il cashback che in realtà era una norma per dare una spinta rispetto all'uso di bancomat e carte di credito per invogliare i clienti ad usare meno i contanti e più gli strumenti elettronici. "Togliendo quest'incentivo, continuerà ad andare tutto come prima. I consumatori sono affezionati al contante, più semplice da utilizzare ma ci sono anche altri motivi per preferirlo: con carta e bancomat, non per colpa dell'esercente, ma c'è anche il rischio di poter subire una frode o una clonazione, con il contante non c'è questo problema. L'uso delle carte ha anche dei costi di commissione, come accade durante le transazioni quando, ad esempio, compriamo un capo d'abbigliamento in un negozio".

Perché gli italiani preferiscono i contanti

Gli italiani continuano ad essere affezionati all'uso del contante per varie ragioni: per la maggiore semplicità e dimestichezza che tante persone anziane hanno, per l’assenza di costi che invece hanno carte e bancomat e per le commissioni che si pagano sulle transazioni (che gli esercenti pagano ma verosimilmente inglobano preventivamente nel prezzo dei beni), per evitare rischi di clonazione o truffe, perché quando il venditore non ha il pos oppure non funziona, se non hai il contante devi rinunciare all’operazione. La graduale chiusura degli Atm ed il cashback di Stato hanno attinenza? "No, la chiusura degli sportelli è legato ad un discorso di risparmio dei costi delle banche, è pacifico. Le banche non riescono più a far fronte ai loro costi di gestione e, invece di offrire maggiori servizi, chiudono gli sportelli bancari. Ma è una scelta delle banche indipendente dal cashback, che è stato introdotto per far diminuire l'uso del contante", sottolinea Pinto. Ma i consumatori, oggi, come stanno vivendo queste situazioni? "Ad oggi non male, la scelta è ancora ampia.

Stiamo piuttosto vedendo che i millennials stanno diminuendo tantissimo l'uso dei conti correnti rispetto alle FinTech, banche che operano soltanto online, istituti finanziari che danno la possibilità di emettere carte sulle quali si carica del denaro, come fosse postepay. È molto difficile trovare un ragazzo che abbia un conto corrente", conclude l'avvocato.

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