Bankitalia frena sul Def: "Modesto impatto sulla crescita"

La Banca d'Italia frena gli ottimismi: dalla manovra "effetti congiunturali modesti e graduali nel tempo"

Bankitalia frena sul Def:  "Modesto impatto sulla crescita"

Nonostante gli ottimismi del governo sugli effetti che la manovra potrà avere sulla crescita dell'economia, la Banca d'Italia - chiamata ad esprimere il proprio parere dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato - frena sulla nota di aggiornamento al Def.

A spaventare il vicedirettore generale Luigi Federico Signorini sono soprattutto le tensioni sui mercati finanziari. Tensioni che restano alte soprattutto per la scelta dell'esecutivo di fissare un deficit al 2,4% del pil per il 2019. "Il debito è, per l'Italia, il grande moltiplicatore delle turbolenze", ha spiegato Signorini, "Data la sua mole e la necessità di finanziarne ogni anno un ammontare non indifferente (circa 400 miliardi), la minaccia di innescare un circolo vizioso tra costo e incidenza del debito, con ripercussioni sull'economia reale, è sempre presente". Pesano anche i suoi effetti sulle famiglie, dal momento che al debito pubblico "fa riferimento una parte importante del nostro risparmio".

Per questo Bankitalia chiede di "evitare che a misure espansive permanenti facciano fronte anticipi di entrate, coperture temporanee o clausole di incerta applicazione" e di dare "chiarezza e certezza al percorso di rientro".

Ma anche di non tornare indietro sulle pensioni: "La nota di aggiornamento al Def sottolinea giustamente che le riforme pensionistiche introdotte negli ultimi venti anni hanno significativamente migliorato sia la sostenibilità, sia l'equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano", ha ricordato Signorini, "È fondamentale non tornare indietro su questi due fronti soprattutto quando, come viene messo in evidenza dalle ultime previsioni di lungo periodo della Commissione europea sulla spesa connessa all'invecchiamento della popolazione, i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici aumentano anche a causa del peggioramento delle proiezioni demografiche".

La Banca d'Italia - che parla di "effetti congiunturali modesti e graduali nel tempo" per le misure previste - è critica anche per quanto riguarda il reddito di cittadinanza: "Il perseguimento dell'obiettivo di protezione sociale non deve disincentivare l'offerta di lavoro", sottolinea Signorini, "Determinante a questo fine è il livello del beneficio rispetto al salario potenziale che il lavoratore sarebbe in grado di guadagnare sul mercato; possono essere studiate, anche sulla scorta di esperienze di altri Paesi, forme opportune di modulazione.

È importante non solo per valutare l'impatto congiunturale della misura sul prodotto e sull'occupazione, ma soprattutto per affinare lo strumento in una prospettiva di più lungo termine".

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