Notizie poco rassicuranti dalla Bce. La crescita nell'eurozona resta debole nonostante sia sostenuta dalle misure di Francoforte e il sostanziale miglioramento del clima di fiducia sui mercati. Lo scrive la stessa Bce nel bollettino mensile di novembre, sottolineando che anche "per l’anno prossimo ci si attende una crescita debole". L’economia dell’area è destinata a contrarsi dello 0,5% quest’anno e a crescere dello 0,3% nel 2013. Si tratta di un peggioramento rispetto alle previsioni del terzo trimestre, che davano il Pil dell’Eurozona a -0,3% nel 2012 e a +0,6% nell’anno successivo. Peggiorano anche le stime sulla disoccupazione: il tasso si attesterà all’11,3% nel 2012 e all’11,6% nel 2013.
Il ritmo di recupero dell’economia, sottolinea l’Eurotower, è "ancora frenato dal necessario processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dalla disomogeneità della ripresa mondiale". Ma il risanamento dei conti pubblici sta producendo effetti positivi: "È fondamentale continuare a impegnarsi per ripristinare posizioni di bilancio solide, in linea con gli impegni assunti nell’ambito del Patto di stabilità e crescità".
Scudo antispread pronto all'uso
Il Consiglio direttivo della Bce "resta fermamente impegnato a preservare
l’unicità della propria politica monetaria e ad assicurare l’adeguata trasmissione del relativo orientamento all’economia reale di tutta l’area" e si dice pronto, nel caso, ad intervenire con il cosiddetto scudo anti spread.
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