«Amazon non è mai stata così piena di inventiva», ed è forse questo il momento giusto per lasciarla. La bomba esplode in un tranquillo pomeriggio finanziario americano, ed è quella che segna un'epoca: Jeff Bezos annunciato il suo addio al ruolo di Ceo dell'azienda che ha fondato. Resterà solo presidente esecutivo di quel brand che ha cambiato il mondo, partendo da una semplice libreria online quando la carta aveva un altro profumo. Succederà in estate, quando Andy Jassy - l'attuale capo della divisione cloud - prenderà il suo posto, ma il dado è tratto. Capita proprio quando Bezos non è più l'uomo più ricco del mondo: appena superato da Elon Musk forse ha capito che c'è oltre l'orizzonte, il suo e quello del pianeta visto che proprio con Musk sta baruffando su dove mettere i propri satelliti. È il suo nuovo giocattolo, lo spazio. Ma poi a 57 anni, 26 dopo essersi inventato un business, è tempo di tirare il fiato. Seduto su oltre 200 miliardi di dollari di patrimonio.
Quella di Bezos è stata la classica avventura americana partita da un garage: nato ad Albuquerque, nel Nuovo Mexico, da una madre diciassettenne, prenderà il cognome del secondo marito di lei, un cubano immigrato di soli 16. Amazon sorge, naturalmente, in un garage: Jeff mette tutti i suoi soldi e il business plan ideato durante un viaggio in fuoristrada per fondare Cadabra.com, che presto prenderà il nome ispirato al Rio delle Amazzoni. Nel 1995 apre la libreria online, che ovviamente secondo molti non avrebbe avuto successo. Ma lui parte con idea precisa: «La mia unica visione è che un'azienda deve avere una visione a lungo termine». Solo due anni dopo Amazon entra al Nasdaq sostituendo At&T. Il resto è storia.
Inutile dire cosa sia diventato Jeff Bezos: il suo business è praticamente la tasca di Eta Beta, il personaggio Disney che da lì riesce a tirare fuori qualsiasi cosa si voglia. In questo caso pagando, ma non troppo, «perché esistono due tipi di società: quelle che lavorano per far pagare di più e quelle che lavorano per far pagare di meno. Noi siamo la seconda». Per riuscirci usa genio e spregiudicatezza, annulla distanze e concorrenza, utilizza sistemi di lavoro spesso giudicati estenuanti e politiche di prezzo che ammazzano qualsiasi tentativo di resistenza. C'è chi si adegua e chi finisce per consegnarsi, c'è chi lo imita ma resta al palo, c'è chi lotta e finisce sbranato. Così oggi Amazon è dappertutto: nei nostri smartphone, nei nostri oggetti tecnologici, nella nostra quotidianità. Jeff ti procura tutto, compreso un discreto avvenire all'ex moglie MacKenzie diventata la donna più ricca del mondo dopo aver scoperto il tradimento del marito annoiato.
Eppure, dice Bezos, «una grande invenzione dopo qualche anno diventa uno sbadiglio. E quello sbadiglio è il più grande complimento che si può ricevere». Sarà per questo allora che ha deciso che sia arrivata l'ora di riposarsi.
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