Big tech nel limbo, Nvidia chiamata a dare la scossa

Le Magnifiche Sette di Wall Street sotto pressione dopo l'esplosione di DeepSeek

Big tech nel limbo, Nvidia chiamata a dare la scossa
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L'affiorare dello spauracchio DeepSeek ha insinuato più di un dubbio tra gli investitori. La tesi dell'eccezionalismo statunitense in base alla sua supremazia tecnologica ha iniziato a scricchiolare. Dopo due anni di rally forsennato (balzo di oltre il 50% dell'S&P 500) sotto la spinta delle big tech, Wall Street ha perso il tocco magico in questo primo scorcio d'anno facendo peggio delle altre maggiori Borse. Con l'unica eccezione di Meta, le 'Magnifici Sette' stanno sottoperformando il mercato, a partire da Nvidia che proprio in coincidenza con la comparsa di DeepSeek nei radar globali come modello di intelligenza artificiale generativa a basso costo ha visto andare in fumo in un solo giorno quasi 600 miliardi di valore. Allo sboom di Nvidia si è contrapposto il rally forsennato dei titoli tech cinesi. Eclatante il caso di Alibaba (+70% da inizio anno) che ha sfornato solidi conti trimestrali che hanno alimentato la fiducia nel suo potenziale in ambito AI e cloud. Mercoledì prossimo a dare in pasto agli investitori gli ultimi riscontri trimestrali sarà proprio Nvidia. Il colosso dei chip guidato da Jensen Huang (in foto) dovrebbe sfornare risultati trimestrali record con oltre 38 miliardi di ricavi, il 73% più alti rispetto a un anno prima, accompagnati da 20 miliardi di profitti. Ma agli investitori potrebbe non bastare. Il grande punto interrogativo è quanto fiato avrà la bonanza di investimenti record sull'intelligenza artificiale, che si traduce ad oggi in richieste record di Gpu Nvidia per i data center. Per l'anno in corso i giganti tech non sembrano mostrare tentennamenti. Meta prevede di raddoppiare a 65 miliardi di dollari le spese per l'infrastruttura AI; non da meno Alphabet (75 miliardi, gran parte in AI) e Amazon (100 miliardi). Microsoft a sua volta metterà in campo 80 miliardi per costruire data center AI, ma il suo ceo Satya Nadella ha fatto capire che non costruirà data center all'infinito. Gli investimenti in futuro diventeranno sempre più mirati, evitando il rischio di creare capacità inutilizzate che potrebbero non tradursi in effettiva domanda. Pertanto, dal 2027 l'idea di Microsoft è di rallentare nella costruzione di data center e iniziare ad affittare una grande quantità di capacità computazionale dai competitor.

Più volte intorno all'euforia su Nvidia - il cui valore in Borsa è lievitato del 500% negli ultimi 24 mesi - si è paventato il rischio del formarsi di una bolla.

La prova del nove per il colosso di Santa Clara, così come per le big tech che sono andate all-in sulla rivoluzione AI, è capire se questa spesa record sui data center sarà premiata da una domanda altrettanto imponente. Altrimenti la bolla, si teme, non tarderà a palesarsi.

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