Bnl, il governo utilizza il golden power

Occhi su cessione back office ad Accenture. Utile lordo 65 milioni

Bnl, il governo utilizza il golden power

Il governo, sulla base delle norme sul golden power, ha richiesto a Bnl-Bnp Paribas alcuni chiarimenti relativamente alla cessione del ramo back-office ad Accenture Service Tech srl, controllata di Accenture Italia. In particolare, sono state richieste delucidazioni sulla tutela dei dati personali della clientela della banca che la società spin-off dovrà gestire. È stato lo stesso gruppo guidato dall'ad Elena Goitini a segnalare l'operazione a Palazzo Chigi così come fatto in precedenza per la cessione del ramo IT a Capgemini, conclusa ad aprile. Le informazioni, tra l'altro, sono già state inviate all'esecutivo e, dunque, l'operazione dovrebbe essere perfezionata entro la fine di giugno.

La vicenda ha suscitato un po' di clamore, soprattutto in ambito sindacale in quanto lo stesso istituto ha avvisato i dipendenti - in procinto di trasferirsi presso la nuova sede di Capgemini - della situazione in stand-by. I rappresentanti dei lavoratori, infatti, hanno manifestato sin dall'inizio una vivace opposizione al piano da oltre 800 esternalizzazioni (delle quali 530 relative al back office), culminato con due giorni di sciopero il 27 dicembre e il 24 gennaio scorsi. Goitini, però, non ha ceduto al pressing.

Ieri Bnl ha presentato i risultati del primo trimestre 2022, chiuso con un utile lordo a 65 milioni (-33,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Gli impieghi sono aumentato del 2,1% annuo (+4,4% al netto dei crediti deteriorati). I depositi sono cresciuti dell'8,5%, con un incremento in tutti i segmenti di clientela. Il margine di intermediazione è diminuito del 3,1% rispetto al primo trimestre 2021 attestandosi a 654 milioni di euro (-1,9% a perimetro costante). Il margine di interesse è calato del 4,3%, a causa del basso livello dei tassi, solo parzialmente compensato dall'effetto della crescita dei volumi di credito. I costi operativi sono stati pari a 454 milioni (-1%).

Il risultato lordo di gestione si è attestato a 201 milioni di euro (-7,6%), mentre il costo del rischio ha raggiunto i 128 milioni (+16,3%), con un incremento di 18 milioni di euro sul primo trimestre 2021, nonostante un numero limitato di nuovi crediti deteriorati.

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