Lasciato ormai alle spalle il bonus cashback tanto caro all'avvocato del popolo Giuseppe Conte, prosegue comunque imperterrita la lotta al contante da parte del nuovo governo. Il decreto Lavoro e imprese del 30 giugno 2021, infatti, ha introdotto il bonus bancomat, un provvedimento mirato ancora una volta a limitare la circolazione del denaro contante ed a favorire l'uso delle carte di credito, così da tracciare ogni transazione. Insomma, i nomi cambiano ma la sostanza resta. E, ancora una volta, lo scopo dichiarato è quello della lotta all'evasione fiscale.
Cos'è il bonus bancomat
Stavolta il provvedimento riguarda principalmente quei titolari di partita Iva che cedono beni o erogano servizi fornendo ai clienti la possibilità di effettuare gli acquisti tramite carta, provvedendo quindi ad acquistare oppure a noleggiare dei dispositivi che consentono il pagamento elettronico. In questo caso il credito di imposta sulle commissioni passerà dal 30% al 100%, con l'aggiunta di un rimborso garantito all'esercente: si parla di 160 euro sull’acquisto o il noleggio del Pos, che possono diventare 320 se il commerciante arriva ad acquistare un modello di ultima generazione.
Per poter ottenere il bonus, il negoziante deve rispettare due criteri, che sono l'introito annuo e la tipologia di Pos utilizzato. Per introiti annui che arrivano fino a 200mila euro, in particolare, la percentuale di credito di imposta arriva al 70%, mentre in caso di introiti compresi fra i 200mila ed 1 milione di euro, la percentuale di credito d'imposta è pari al 40%. Infine, in caso di ricavi tra 1 e 5 milioni di euro, all'esercente sarà riconosciuto il 10% dell’importo.
Come affermato in precedenza, se viene invece impiegato un dispositivo di ultima generazione, le percentuali aumentano. Si passa infatti ad una percentuale di credito d'imposta del 100% in caso di introiti annui fino a 200mila euro, del 70% per i ricavi compresi fra i 200mila ed 1 milione di euro, e del 40% per gli introiti fra un 1 e 5 milioni di euro.
Come ottenere il bonus
A non poter fare richiesta del bonus sono quei titolari di partita Iva che hanno ricavi superiori ai 5 milioni di euro, come disposto da un'apposita clausula. Per poter partecipare all'iniziativa non è necessario seguire una procedura stabilita, come invece era doveroso fare per il cashback.
Il credito di imposta può essere richiesto anche durante la dichiarazione dei redditi, inviando all'Agenzia delle entrate tutta la documentazione relativa alle spese effettuate per acquistare oppure noleggiare un dispositivo per il pagamento elettronico.
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