Il governo sta pensando di destinare un bonus da 50 milioni di euro chi ha bisogno di rivolgersi all'aiuto di uno psicologo dopo aver subìto per quasi due anni i numerosi aspetti negativi della pandemia Covid-19 subendo in prima persona qualche disturbo che da solo non riesce ancora a passare.
Due tipi di bonus
Per adesso si tratta solo di un emendamento (modifica) alla Legge di Bilancio chiesta a gran voce dalla gran parte dei movimenti politici e che, se dovesse passare, sarebbe articolato in questa maniera: un bonus di "avviamento" pari a 15 milioni di euro ed un altro di sostegno del costo complessivo di 35 milioni. Nel primo caso, si avrebbe un contributo di 150 euro per i cittadini maggiorenni a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale ma non hanno avuto nessuna agevolazione per accedere alle cure. Il secondo cambia in base al reddito Isee: si avrebbe un contributo annuo di 1600 euro per i redditi non superiori ai 15mila euro, 800 euro tra i 15 e 50mila euro e 400 euro tra i 50 e i 90mila euro.
Cosa dice lo studio mondiale
Sarebbe un primo passo verso un problema che afflige il mondo da quasi due anni: secondo uno studio pubblicato su The Lancet, nel 2020 sono aumentati di 53 milioni i casi di depressione e 76 milioni i disturbi d'ansia. Il problema italiano non è secondario, anzi: un'indagine dell’Istituto Piepoli preparata per il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, afferma che "sono aumentati dell’83% i disturbi legati all’ansia, del 72% i problemi di depressione e del 61% quelli relazionali". Come riporta il Corriere, è ancor più preoccupante il dato che riguarda i giovani con un aumento del 31% dei disturbi sui minori e del 36% nella fascia di età tra i 18 ed i 24 anni. Tra le cause principali attribuite direttamente alla pandemia ci sono solitudine, stress ed isolamento sociale. A volte, purtroppo, queste problematiche sono sfociate nell’autolesionismo.
Lancia l'allarme anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sui fenomeni di "ideazione suicidaria e tentativi di suicidio", che sono aumentati dal 36% del 2019 al 63% del 2021, allo stesso modo in cui sono aumentati i ricoveri per atti autolesionistici.
L'importanza dei bonus va in questa direzione, perché lo studio afferma che il 21% dei pazienti "ha dovuto interrompere il trattamento per motivi economici ed il 27% non ha le risorse per incominciare un percorso con un professionista". È per questo che si dovrebbe iniziare a parlare più spesso di tematiche legate alle salute mentale senza che queste restino un tabù.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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