Da oggi l'Ftse Mib sarà ancora un po' meno «industriale» ma leggermente più «digitale». Con la revisione dell'indice che entra in vigore, appunto, questa mattina fa il suo ingresso nel paniere anche Yoox, che in questo modo si avvia a essere la prima web company del listino. Dall'Olimpo delle blue chip, che racchiude le azioni delle 40 società a maggiore capitalizzazione scambiate in Piazza Affari, escono invece Diasorin e Parmalat.È la dimostrazione che l'economia digitale sta conquistando sempre più terreno a spese di settori come il biotecnologico e l'alimentare. Con l'uscita dei due titoli, inoltre, viene ripristinato il numero ufficiale delle società ammesse, salito a 41 dopo lo scorporo di World Duty Free dal gruppo Autogrill.
Il successo di Yoox, uno dei portali più diffusi al mondo (distribuisce in oltre cento Paesi) per la vendita via Internet dei prodotti dei maggiori brand della moda e del design, è dovuto sia alla crescita del titolo in Borsa sia ai risultati di bilancio. In soli quattro anni dal debutto, nel dicembre 2009, l'ormai ex matricola è riuscita a moltiplicare di oltre sette volte il proprio valore rispetto al prezzo che era stata fissato in fase di collocamento(da 4,3 a oltre 31 euro), facendo di conseguenza salire la capitalizzazione a 1,7 miliardi.
Nell'ultimo anno, inoltre, la società fondata da Federico Marchetti che, oltre a essere azionista di maggioranza con il 6,45%, è anche presidente e amministratore delegato ha realizzato una performance del +174,2%, contro il +11,7% di Diasorin e il +38,5% di Parmalat. E le previsioni per il futuro fanno bene sperare: il 15 novembre, infatti, l'agenzia di rating Goldman Sachs ha confermato il giudizio buy sul titolo, alzando il target price da 39 a 41,5 euro.
Dal punto di vista dei conti, invece, il sito di e-commerce che ha centri logistici e sedi in Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina e Hong Kong ha prodotto, nei primi nove mesi del 2013, ricavi per 319 milioni (+20% rispetto allo stesso periodo del 2012) e un utile netto di 3,53 milioni (+3,61%), con un fatturato previsto, a fine anno, di oltre 450 milioni.
Intanto, a Wall Street un'altra web company ha appena fatto il salto tra i big della finanza mondiale: si tratta di Facebook, che da venerdì 20 dicembre è entrata ufficialmente a far parte degli indici S&P100 e S&P500.
In entrambi i casi, il social network fondato da Mark Zuckerberg ha preso il posto di una società energetica: il titolo Facebook dall'inizio dell'anno ha guadagnato circa l'85% a New York. Un segno dei tempi evidente anche Oltreoceano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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