«Borse nervose in agosto, ma poi risaliranno»

Il Portogallo ha evitato il peggio soltanto perché ha potuto utilizzare il denaro del Fondo salva Stati per nazionalizzare il Banco Espirito Santo, uno dei maggiori del Paese. Questo significa che sta tornando l'incubo dei “Piigs“? «L'esperienza accumulata durante la crisi, ha insegnato ai Paesi europei l'importanza di intervenire rapidamente. Lisbona si è messa in gioco proprio mentre iniziava a dilagare il sospetto che i bilanci di altre banche europee potessero riservare sorprese. A questo punto l'allarme è sventato», assicura Claudia Vacanti, direttore degli investimenti di Banca Generali.

E la tagliola degli stress test?

«Siamo a metà del guado, anche il progetto di unione bancaria non è ancora definito nelle sue modalità in vigore dal 2016. L'unione bancaria sarà un asse portante per spingere la ripresa».

Come sarà quindi questo agosto in Piazza Affari?

«Dopo un primo semestre più debole delle attese sotto il profilo della ripresa, le Borse stanno attraversando un'estate di attesa e caratterizzata dalla volatilità. Per far ripartire i listini occorrono alcune conferme, la situazione attuale appare tuttavia una buona occasione per quanti vogliano prendere posizione in vista degli ultimi mesi dell'anno, quando i listini dovrebbero tornare a salire».

Quanto varrà il mini-rally?

«L'indice FtseMib si trova oggi il 9,5% più in basso rispetto ai massimi di inizio giugno. È ragionevole supporre che entro dicembre tale distanza venga colmata».

Cosa accadrebbe se alla Federal Reserve vincessero i falchi che vogliono un rialzo dei tassi di intesse già entro fine anno?

«Gli Stati Uniti ritarderanno questo passo il più possibile. Ritengo, inoltre, sano il dibattito interno alla Fed, perché pone dubbi alle Borse e quindi le calmiera».

Dopo la figuraccia rimediata con le stime sul Pil americano, più volte corrette, come ci si può fidare delle previsioni macro-economiche?

«Nei periodi di crisi la relazione tra gli indicatori anticipatori e i dati reali è attenuata; e quindi è più difficile fare stime. In questa seconda parte dell'anno ci attendiamo un'economia in miglioramento. In Europa resta elevata l'attesa anche verso le misure della Bce per le piccole e medie imprese. Un tassello fondamentale che offrirà un sostegno all'economia proprio mentre le banche riducono gli attivi per gli stress test».

L'Italia resta, tuttavia, un Paese senza crescita...

«Il nostro Paese ha dinanzi una finestra molto importante perché, sebbene lo spread Btp-Bund sia ancora a 160 punti base, sta corrispondendo interessi al minimo storico sul proprio debito pubblico. Occorre, quindi, sfruttare questa occasione per implementare le riforme di cui abbiamo bisogno. Anche l'euro si sta indebolendo e questo ci darà una mano».

Che cosa consiglia a un piccolo risparmiatore?

«Banca Generali sta continuando a scommettere sulle azioni, dove è in “soprappeso”.

Privilegiamo un portafoglio che abbia ancora Europa e Italia come suoi punti di forza, ma diversificato su Asia, Africa e Medio Oriente; cioè le aree che promettono le crescite importanti come Turchia, Indonesia, India, Filippine e Nigeria».

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