Nuova giornata di profondo rosso per le borse europee, che hanno accentuato le perdite dopo l’apertura negativa di Wall Street e sulla scia del crollo del prezzo del petrolio. L’epidemia da coronavirus continua a spaventare gli investitori. A fine seduta, l’Ftse Mib di Milano a 20.799,89 punti perde il 3,50%. Piazza Affari, al termine di un’altra settimana negativa, nella seduta di oggi ha bruciato altri 21 miliardi di euro. La capitalizzazione complessiva dell’All Share, l’indice che riunisce tutte le aziende quotate sul mercato di Borsa Italiana, scende dunque sotto i 600 miliardi di euro. Guardando allo Stoxx600, l’indice più rappresentativo delle borse del Vecchio Continente, col calo di oggi sono stati bruciati altri 305 miliardi di euro.
Il Cac 40 di Parigi, maglia nera, a 5.139,11 punti va giù del 4,14%. L’Ftse 100 di Londra e il Dax di Francoforte rispettivamente a 6.466,38 e 11.545,26 punti, lasciano il 3,57% e il 3,34%. Le parole di Trump, che ha esortato la Fed a tagliare ulteriormente i tassi di interesse, non hanno prodotto un effetto positivo, ma il presidente americano si è detto convinto che i mercati rimbalzeranno. I listini del Vecchio Continente sono arrivati a cedere oltre il 4%.
Moody's: Italia in recessione
L'agenzia di rating Moody’s ha tagliato di un punto percentuale le stime sul Pil per il 2020 portandole a -0,5% dal +0,5% ipotizzato in precedenza. Nello scenario peggiore il Pil segnerebbe una contrazione dello 0,7% nel 2020, prima di risalire dell’1% l’anno dopo. Nel rapporto, Moody’s afferma che l’Italia è "probabilmente già in recessione, con l’economia che si è certamente contratta su base sequenziale nel primo trimestre 2020 dopo il -0,3% segnato nel quarto trimestre 2019. Il coronavirus - si legge ancora nel documento - si è concentrato in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, regioni che contribuiscono per oltre il 40% al Pil italiano. Le chiusure e le restrizioni ai movimenti in queste regioni avranno un significativo impatto sulla crescita economica. Inoltre, il turismo - uno dei maggiori contributori all’economia italiana - rimarrà probabilmente debole questa estate".
Un altro venerdì nero per Milano
Nessun titolo si è salvato dal profondo rosso, nemmeno i "difensivi" come le utility (Terna -5,79%, Snam -5,23%, Italgas -4%, Hera -5,03% e A2a -4,19%).
In coda al listino, oltre a Prysmian, anche i petroliferi, penalizzati dal brusco ribasso del petrolio (Eni -6,69%, Saipem -6,01%). Tra le peggiori Atlantia (-5,37%), ai minimi in sei anni sulle indiscrezioni di un possibile stop alle trattative con F2i per il riassetto della controllata Autostrade per l’Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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