Nessun decollo. L'Italia cresce ma in maniera irrisoria. Infatti, in base alla stima preliminare dell'Istat con dati corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati, nel secondo trimestre del 2015 il Pil italiano è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (che però era cresciuto dello 0,3%) e dello 0,5% sullo stesso periodo del 2014.
Il secondo trimestre del 2015 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2014. La variazione congiunturale, spiega l’ufficio nazionale di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell’insieme dell’industria (industria in senso stretto e costruzioni). Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. Crescita zero, invece, per il pil francese. Se per la prima economia europea, quella tedesca, la crescita nel secondo trimestre, pari a +0,4%, è stata inferiore alle aspettative degli analisti (ma superiore allo 0,3% delle previsioni), per quella francese si è trattato di uno stop. La stagnazione della Francia segue una crescita dello 0,7% registrata nel primo trimestre, l’aumento più sensibile del paese negli ultimi due anni.
"È quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c’è una ripartenza vera".
Con queste parole Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, commenta la crescita dello 0,2% del Pil italiano nel secondo trimestre di quest’anno. La seconda parte dell’anno andrà meglio? "Speriamo, lo speriamo fortemente - aggiunge Squinzi - Altrimenti sono guai".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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