Buffett mette nel mirino la «coop» Cattolica e scommette sulla Spa

Popolare Vicenza cede l'ultimo 9% per 116 milioni. Minali: «Occasione straordinaria»

Buffett mette nel mirino la «coop» Cattolica e scommette sulla Spa

Il dato di cronaca è che Warren Buffett ha comprato il 9% di Cattolica dalla vecchia Popolare Vicenza per poco meno di 116 milioni (7,35 euro per azione). Peanuts, noccioline per uno degli uomini più ricchi d'America, cui si attribuisce una potenza di fuoco prossima ai 100 miliardi.

Molto più dei numeri, della mossa di Vicenza - finita in liquidazione dopo aver passato gli asset in bonis a Intesa Sanpaolo - e del suo divorzio da Cattolica, è però rilevante il significato politico del riassetto. Perché l'«Oracolo» di Omaha, sulle cui mosse restano incollati gli occhi degli istituzionali di tutto il mondo, ha scommesso su una società italiana. O meglio su Cattolica, che oltre a essere l'unica assicurazione quotata a Milano in cui viga il voto capitario, è anche una delle poche cooperative rimaste sul listino. Visto che nel 2015 il governo Renzi ha imposto e ottenuto che le maggiori banche popolari italiane (da Ubi al Banco Bpm) diventassero società per azioni.

Sulla Riforma Renzi sono stati sollevati dubbi di incostituzionalità, resta il fatto però che gli emissari della Berkshire Hathaway alle assemblee di Cattolica saranno gomito a gomito con i piccolissimi soci e il loro voto peserà allo stesso modo. Secondo il principio cardine delle coop: una testa un voto, indipendentemente dalle azioni possedute. Fatte salve le deleghe. Quanto di più lontano ci sia, sulla carta, dalla logica di Buffett. Ma tutto questo potrebbe presto rivelarsi una apparenza, perché nelle sale operative si scommette che l'«Oracolo» farà sentire tutta la propria influenza di primo socio affinchè Cattolica diventi una spa (quindi contendibile): Fodazione Cariverona ha il 3,4%, Banca del Monte di Lombardia il 3,1%.

Possibilità questa finora osteggiata dalla base ma che a questo punto potrebbe diventare realtà. Di certo L'ingresso del finanziere americano - l'operazione sarà eseguita oggi e fa seguito a un'offerta autonomamente presentata da Berkshire Hathaway- è ben visto dall'ad di Cattolica, Alberto Minali.

Il manager ex Generali ha infatti espresso «enorme soddisfazione», definendo l'investimento di Buffett «un grande atto di fiducia» verso la compagnia e il suo management e «una straordinaria occasione per Cattolica». Anche perché finora l'«Oracolo» aveva messo in portafoglio pacchetti di realtà di dimensioni molto maggiori di Cattolica, che in Borsa vale 1,23 miliardi (-0,14% a 7,3 euro il titolo). Ma la storia è solo all'inizio.

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