I riflettori del risiko bancario si accendono sulla Popolare di Sondrio. Secondo quanto circola in ambienti finanziari, la banca d'affari statunitense Goldman Sachs starebbe costruendo una posizione del 10% nell'azionariato dell'istituto guidato da Mario Alberto Pedranzini. Dall'America arriva un «no comment» e questo non fa che accreditare i rumor. La domanda però è se Goldman faccia questa mossa per sé o per conto di qualcuno. In tal senso, un articolo del Sole 24 Ore ieri ipotizzava che la banca d'affari Usa si stesse muovendo per favorire l'ascesa di una grande banca italiana, con pesanti indizi su Unicredit. Ieri il capo di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel, in un'intervista a Bloomberg ha negato: «No, non stiamo acquistando» azioni della Popolare di Sondrio. «Noi abbiamo guardato molto a opportunità di M&A nei mercati in cui siamo. Girano molte voci da chi vuole creare transazioni ma i numeri non tornano». Lo stesso Orcel aveva dichiarato che, al momento, preferiva il riacquisto di azioni piuttosto che un'acquisizione con valutazioni poco vantaggiose. Sta di fatto però che i circa 10 miliardi di capitale in eccesso sono a disposizione e, cosa alquanto irrituale, l'istituto ha fatto slittare il cda per l'approvazione dei conti del quarto trimestre al 4 febbraio, ovvero domenica, giorno perfetto - a mercati chiusi - per comunicare un'operazione straordinaria. L'istituto, però, fa sapere che la decisione è dettata da necessità emerse dalle varie agende. Goldman, tuttavia, potrebbe farlo anche per conto di altre realtà oppure per sé: perché crede che Sondrio sarà un tassello del risiko bancario italiano. Certo è che la partita è seguita con interesse anche dalle parti del Gruppo Unipol, che in estate aveva rafforzato la sua posizione nel capitale fino a quasi il 20%. Il gruppo presieduto da Carlo Cimbri ha un rapporto molto stretto con Sondrio, che prende corpo attraverso la partnership da poco rinnovata per la distribuzione di prodotti assicurativi. Sono in molti però a ipotizzare che, in futuro, Sondrio possa finire in prospettiva nel perimetro di Bper, istituto bancario nell'orbita di Unipol. Resta, quindi, da capire se Unipol deciderà una contromossa. La possibile entrata in scena di Unicredit, infatti, complicherebbe il disegno strategico di Bologna.
Con Orcel che andrebbe a centrare l'obiettivo annunciato di rafforzarsi nei mercati chiave e a sbarrare la strada a un possibile concorrente, dal momento che l'istituto milanese intende internalizzare i prodotti assicurativi e di risparmio gestito. Nel frattempo, il mercato sembra credere all'ipotesi: ieri in Piazza Affari Bper è cresciuta del 3,5%, Unicredit del 2,7% e Popolare di Sondrio del 2,2%.
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