Campari stringe sul trasloco della sede legale in Olanda. Dopo la «gelata» di maggio che aveva fatto cambiare temporaneamente i piani al gruppo, la famiglia Garavoglia mette mano al portafoglio e completa il percorso per lo spostamento della sede legale sulla scia di altri big player italiani ed esteri. Tra i primi c'era infatti stata Fca nel 2014. Le ragioni del passo di Campari sono molteplici: Amsterdam garantisce un'ampia protezione agli azionisti di riferimento e una tassazione societaria concorrenziale in Ue.
Lagfin Spa, la holding dei Garavoglia, che controlla il 51% di Campari, ha infatti reso noto che, dei 46 milioni di azioni oggetto di recesso (4%), 6,5 milioni sono stati nel frattempo ritirati. Venerdì scorso i Garavoglia avevano contattato gli azionisti recedenti, che non sono d'accordo con lo spostamento, proponendo una transazione, ovvero di consegnare le azioni a 8 euro e non a 8,376 euro ciascuna (prezzo di recessione). Il risultato dell'operazione si è tradotto prima di tutto in un calo da 46 a 40 milioni dei titoli oggetto di recesso. In secondo luogo, Lagfin ha esercitato l'opzione per rilevare 30 milioni di azioni ritirate da Campari nell'ambito dell'offerta iniziale, quindi al valore pieno di 8,376 euro. In tutto, i Garavoglia hanno speso 251,2 milioni contro i 76,5 milioni massimi annunciati il mese scorso.
Lagfin ha inoltre manifestato l'intenzione di acquistare anche 1,7 milioni di azioni al prezzo di 8 euro «sulla base di un accordo bilaterale e al di fuori dell'operazione avviata da Lagfin il 17 giugno 2020». Quindi sono altri 13,6 milioni, che portano l'esborso totale a 264,8 milioni di euro. Restano ora 8,2 milioni di azioni di recesso sul mercato e, «sulla base della differenza tra il prezzo di recesso e il valore di mercato dell'ultimo giorno di negoziazione (venerdì 19 giugno 2020) rispettivamente 8,376 e 7,712 euro», spiega Lagfin, il costo associato alla liquidazione da parte della stessa Campari è «significativamente inferiore al costo ritenuto tollerabile secondo le raccomandazioni del board del 19 marzo 2020 e del 21 maggio 2020», ovvero fra 7 e 8 milioni di euro.
Un'operazione, che sarà ufficializzata venerdì in assemblea, che è a servizio della crescita visto che, grazie al trasloco in Olanda, sarà introdotto il voto multiplo (ora la famiglia ha il 67,1% dei diritti di voto e il 53,7% del gruppo) finalizzato a ridurre la diluizione del controllo in caso di una fusione con un partner di peso.
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