L'ennesima stangata è servita: a causa dell'inflazione da record arrivata al +8%, sarà un problema anche fare la spesa al supermercato. Oltre agli atavici problemi sul caro energia e carburanti, i prezzi al dettaglio dei generi alimentari sono schizzati verso l'alto in brevissimo tempo. Negli ultimi 30 giorni, infatti, alcuni incrementi si sono avvicinati al +70%: la denuncia è di Assoutenti che ha fatto l'elenco di tutti i rincari più importanti che si sono abbattuti sugli scaffali degli italiani.
Gli aumenti in dettaglio
L'aumento più alto si è abbattutto sull'olio di semi, sempre più introvabile e per questo motivo schizato al +68,6% su base annua, un'enormità. Se tecnicamente se ne potrebbe fare a meno, in tempo di crisi, discorso diverso per burro e farina che non mancano praticamente in nessuna casa: +27,7% e +20,5%. In un solo mese, poi, l'elemento più amato dagli italiani, la pasta, ha subìto un rincaro del 18,3% mentre il pollo si trova al quinto posto di questa speciale classifica con un +15,1%. In aumento anche il riso, +13,7. Nessun genere alimentare è al riparo da questa pioggia inarrestabile di aumenti: siamo d'estate e per un buon gelato durante il giorno spenderemo un +13,4%. Costano di più anche i succhi di frutta (+9,4%) e l'acqua minerale (+8,3%).
"Situazione fuori controllo"
Nell'alimentazione e dieta mediterranea, un ruolo fondamentale per le nostre tavole è rappresentato dalla frutta fresca, aumentata del ben 10,9%: in pratica, un nucleo familiare di 4 persone spende 68 euro in più ogni anno soltanto per questa, mentre spenderà 115 euro in più per la verdura schizzata all'11,8%. Aggiungete la spesa maggiorata per ogni alimento e ci rendiamo conto delle centinaia di euro che se ne vanno soltanto per il cibo. "La situazione dei prezzi in Italia è letteralmente fuori controllo, e per trovare una inflazione così elevata occorre tornare indietro di 36 anni - ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi - A causa dei rincari nel settore alimentare, oggi una famiglia deve mettere in conto una maggiore spesa pari a +681 euro annui solo per cibi e bevande, una stangata per porterà i ceti più deboli a tagliare la spesa per l'alimentazione ed incrementerà il tasso di povertà in Italia".
Avete capito bene, 681 euro in più bollette e carburanti esclusi. A causa del conflitto in Ucraina, questo allarme si aggraverà nei prossimi mesi a meno che il governo non interverrà a porre un freno a questa escalation di aumenti.
"Il governo non può restare a guardare e, di fronte a quella che è una emergenza, deve adottare misure straordinarie a tutela delle famiglie e dell'economia, bloccando subito il prezzo dei carburanti e ricorrendo a tariffe amministrate per i beni primari come gli alimentari e l'energia", conclude Truzzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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