Una realtà dal fortissimo valore sociale. Determinante nel suo contributo al welfare ma allo stesso tempo fragile. Esposta, cioè, ai contraccolpi delle attuali incertezze economiche. In Italia il mondo del terzo settore è scrigno aperto: con 5,5 milioni di volontari, oltre 360mila enti e 900mila dipendenti impegnati, esso movimenta 70 miliardi di risorse e rappresenta il 5% del Pil. Tale ricchezza va però messa al riparo da quei rischi che ne compromettono la tenuta e che ogni anno costringono più di 12mila enti a chiudere. Di queste tematiche si sta occupando Cattolica Assicurazioni, società del gruppo Generali, che ieri ha presentato a Milano l'indagine Il Non Profit in evoluzione, realizzata in collaborazione con il Cesen, Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e con Innovation Team.
Lo studio ha evidenziato le peculiarità del settore, che per vocazione ed esigenze si differenzia dall'ambito for profit. Dai dati è emerso che il 46,7% degli enti opera nel mondo dello sport, il 20,8% nella cultura, il 13,2% nella sanità e il 4,7% nell'ambito religioso. Occorrono dunque tutele assicurative ad hoc, relative ad esempio ai volontari e alle responsabilità che la riforma del terzo settore ha attribuito ai soggetti apicali degli enti. Ma anche tutele rispetto ai rischi digitali e alla protezione dei dati.
«Siamo l'unica compagnia italiana ad avere una business unit dedicata a questo mondo, in costante dialogo con le imprese non profit», ha sottolineato al Giornale l'ad di Cattolica, Samuele Marconcini. L'obiettivo è, infatti, quello di diventare sempre più un riferimento in un ambito in parte ancora sottoassicurato: come emerso dal rapporto presentato alla Torre Generali di Milano, il 17,5% degli enti non ha ancora sottoscritto le polizze obbligatorie per legge. E solo il 16,7% ha stipulato coperture aggiuntive.
«Occorre lavorare su tre dimensioni: stabilità, efficacia e gestione del rischio, in modo da rafforzare la resilienza degli enti nel lungo periodo. Riteniamo che un ruolo decisivo lo avranno le tematiche sanitarie e geopolitiche», ha osservato Carlalberto Crippa, responsabile Business Development e Marketing di Cattolica.
Proprio per mettere in circolo il valore generato dal terzo settore, Cattolica Assicurazioni e Fondazione Cattolica hanno lanciato un bando del valore complessivo di 500mila euro: i progetti ritenuti più innovativi nel rispondere ai bisogni collettivi emergenti saranno sostenuti. «È la nostra risposta alle sfide del momento», ha spiegato Marconcini.
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