Cdp, crescono le "quote rosa" nel cda

Board allargato a 11 membri. Entrano Cannata, Bini, Milani, Mazzarella e D'Arcano

Cdp, crescono le "quote rosa" nel cda
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Le accuse dei detrattori si sono rivelate insensate. La lista congiunta del ministero dell'Economia e delle Fondazioni di origine bancaria rappresentate dall'Acri per il nuovo consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti (Cdp) rispetta ampiamente i requisiti delle norme sulle quota rosa che si applicano alle società quotate in Piazza Affari. Il nuovo board è stato ampliato da 9 a 11 componenti con una presenza femminile maggiore che in passato. La soddisfazione del Tesoro è motivata dall'aver risposto adeguatamente alle critiche degli ultimi giorni secondo cui la necessità di mettere d'accordo i partiti di maggioranza sarebbe avvenuta a scapito della gender parity che, bene inteso, non rappresenta un obbligo non essendo Cdp quotata ma controllando o partecipando quotate come Eni, Autostrade, Nexi, Fincantieri, Saipem, Poste e Tim (oltre a Open Fiber). E così i due quinti del nuovo consiglio - arrotondati all'unità superiore - sono donne. Si tratta di Valentina Milani, avvocato e consigliera di Cdp Venture Capital, Flavia Mazzarella, ex presidente Bper e consigliere di Webuild, e Luisa D'Arcano, direttore generale Bilancio presso il ministero del Turismo. Alle designate da Via XX Settembre si aggiungono in quota Fondazioni la ex direttrice del Debito pubblico e presidente di Mts, Maria Cannata, e Matilde Bini, professore di Statistica economica all'Università europea di Roma. Questi due nomi sono stati scelti di comune accordo tra Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo visto che le vicissitudini di Fondazione Crt (sempre in odore di commissariamento per via dell'ipotesi di patto occulto tra consiglieri che ha portato all'uscita dell'ex presidente Palenzona), hanno impedito la designazione dell'avvocato ed ex presidente di Eni, Lucia Calvosa.

La notizia di ieri è proprio questa. Erano infatti scontate le conferme di Giovanni Gorno Tempini alla presidenza (designato dagli enti di origine bancaria) e dell'amministratore delegato, Dario Scannapieco. A completare l'organo amministrativo restano Luigi Guiso (in quota Fondazione di Sardegna) e l'uscente Francesco Di Ciommo. Entrano Stefano Cuzzilla, presidente di Trenitalia e consigliere di Cdp Venture Capital, e Giorgio Lamanna, avvocato ed ex consigliere di BancoPosta Fondi.

Viva soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'Acri, Giovanni Azzone. «L'allargamento del consiglio, al fine di integrare le competenze indispensabili è positivo e siamo soddisfatti che sia stato garantito l'irrinunciabile presidio del genere meno rappresentato. Siamo convinti che il Consiglio appena insediato proseguirà nella positiva direzione intrapresa in questi anni», ha dichiarato. Il nuovo cda avrà un quorum per deliberare rafforzato a otto membri.

Il consiglio della gestione separata, l'organo che sovrintende agli investimenti pubblici di Cdp con 234 miliardi di asset, sarà nominato a breve, forse oggi. Sarà composto da due donne e tre uomini.

Oltre ai componenti designati dal Tesoro (il direttore generale Riccardo Barbieri Hermitte) e della Ragioneria generale, rappresentata da Pier Paolo Italia, hanno diritto a un posto ciascuno Regioni, Province e Comuni. Il Pd, che è maggioritario negli enti locali, dovrà coordinarsi con Giorgetti.

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