Cdp Equity, socio di maggioranza di Ansaldo Energia, ha confermato la ricapitalizzazione dell'azienda genovese. È quanto emerso al termine del tavolo di crisi convocato ieri al ministero delle Imprese (in foto il ministro Adolfo Urso) nel quale il governo si fa garante di un percorso ormai intrapreso. Percorso che «supporta e sostiene» monitorandone «l'avanzamento attraverso il mantenimento del tavolo con le parti aperto presso il Mimit». In più, l'esecutivo assicura «la strategicità dell'azienda». I sindacati esultano. La Fim Cisl sottolinea che «finalmente» il Governo «ha chiarito la sua posizione rispetto al futuro di Ansaldo Energia» e sottolinea le «garanzie sulla ricapitalizzazione da parte di Cassa Depositi e Prestiti». Dunque il risultato del tavolo produce ottimismo sul futuro della storica azienda genovese, che fino a ieri era a un passo dal punto di non ritorno per una crisi che ha portato alle dimissioni dell'ad Giuseppe Marino, subentrato come group ceo di Hitachi Rail a Andrew Barr. Marino stesso aveva annunciato ai sindacati che se l'aumento di capitale da 550 milioni non fosse stato varato entro il 2022 si sarebbe dimesso. I sindacati annunciarono prima l'occupazione della fabbrica poi, dopo una serie di scioperi e proteste, di portare la vertenza sotto i riflettori di Sanremo.
Era il 2 febbraio e proprio quel giorno arrivava una nota di Cdp indicando la «finalizzazione del nuovo piano industriale» e »diversificazione del business attraverso importanti investimenti sulle energie rinnovabili e sul nucleare«. Poche ore dopo il ministro Urso schiaccia l'acceleratore e convoca i sindacati. Ieri, cinque giorni dopo, la svolta.
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