Centrodestra al 49.6%, centrosinistra 22.7 e Cinque Stelle 22.2%

Salvini non staccherà la spina per esasperare il dibattito interno ai grillini sempre più propensi ad un’inversione di rotta, su tutto, pur di autoconservarsi. Il leader della Lega farà “finta” di respingere gli appelli di Berlusconi per non alterare gli equilibri nell’esecutivo e per assottigliare sempre più, come avviene da un anno, il consenso pentastellato. Se dovesse far l’occhiolino al centrodestra unito, anche per il governo nazionale, rischierebbe di offrire il fianco al contrattacco dei grillini che, invocando l’alto tradimento del contratto, rischierebbero di recuperare consensi.

Primo step saranno le europee, mai come quest’anno con autentico valore politico, e successivamente accelererà sulle sue battaglie per metter sempre più in difficoltà l’alleato stellato. Le prossime regionali 2020 saranno l’ultimo step dell’azione salviniana, e, se i Cinque Stelle non imploderanno prima, li metterà nelle condizioni di farsi liquidare dai movimentisti ed esser anche vittima del tradimento grillino.

Sino alle prossime elezioni 2020, sempre come già detto gli alleati non dovessero implodere prima, percorrerà la strada del doppio forno: a Roma con loro, sui territori con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Se si considerassero reali i sondaggi, questa strategia starebbe già dando i benefici come sentenzia l’ultimo dell’Istituo Rti. Gli italiani iniziano a pensare di tornare a scegliere gli originali alle copie visto i vari dietrofront grillini ed ora anche rispetto alla forma partito ed all’ipotesi più mandati elettorali. I numeri riconducono verso un dualismo Centrodestra-Centrosinistra. Difatti il primo, ad oggi, sarebbe quasi al 50% dei consensi (49.

6%) contro il dato del 37% di un anno fa; il centrosinistra al 22.7 e, seppur con un -0.2%, ritornerebbe la seconda coalizione con un fanalino di coda, quello dei pentastellati, pri al 22.2% e con una differenza in negativo, rispetto al 4 marzo scorso, di ben 10 punti e mezzo in giù.