Cinque cose da sapere sull'eurotassa

L'indiscrezione lanciata da Der Spiegel su un'eurotassa che potrebbe bussare alle porte dei contribuenti fa discutere: le 5 cose da sapere

Cinque cose da sapere sull'eurotassa

L'indiscrezione lanciata da Der Spiegel su un'eurotassa che potrebbe bussare alle porte dei contribuenti fa discutere. Il piano, secondo alcune indiscrezioni appare già avviato. Ma sull'eurotassa vanno chiariti alcuni punti.

Chi la vuole - A proporre un'imposta europea è stato il ministro del Tesoro tedesco, Wolfang Schauble. Secondo il titolare del dicastero del Tesoro di Berlino, la tassa servirebbe a creare una sorta di fondo comune, un "tesoretto" da amministrare tra gli Stati membri per avere risorse per far fronte ad un probabile crac di un Paese, come nel caso della Grecia.

Chi non la vuole - Ad opporsi al piano di Schauble ci sarebbe la cancelliera Angela Merkel. La cancelliera, dicono da Berlino, è fuoriosa per la presa di posizione alle sue spalle da parte del ministro del Tesoro. Con lei si sarebbe schierato il presidente francese Françoise Hollande. Diversi Paesi infatti sarebbero pronti ad opporsi ad un ulteriore esborso di euro per riempire le casse di Bruxelles.

Le ipotesi - I Paesi chiamati al contributo potrebbero essere i 19 membri dell'Eurozona o i 28 membri dell'Unione Europea, ergo anche coloro che in questo momento non fanno parte della zona euro e che non hanno la moneta unica. Su questo punto potrebbe rompersi l'asse che sta provando a costruire Berlino via Schaeuble. Diversi Stati, tra cui ad esempio la Gran Bretagna hanno già detto no ad ulteriori contributi nel caso della crisi greca e sarebbero pronti a dire no anche all'eurotassa per non perdere consensi in politica interna. Le strade percorribili sono due. La prima prevede che gli Stati debbano destinare parte delle entrate di Iva e Irpef all'Ue. La seconda strada invece prevede un'imposta diretta con una tassa autonoma da far pagare ai contribuenti dei singoli Stati.

Chi deciderà - Per l'eurotassa sarebbe stata creata una task force di 9 membri indicati dalla Commissione, dall'Europarlamento e dal Consiglio europeo. Lo staff dovrà lavorare per mesi per decidere quale sia il piano da adottare. A guidare il team di esperti sarà Mario Monti. Riunioni e vertici con commissioni parlamentari, istituzioni finanziarie e cancellerie andranno avanti per parecchie settimane per poi decidere in che modo ottenere l'eurotassa.

Le conseguenze - L'aspetto più positivo, sottolineano da Berlino, sarebbe

quello di dare davvero una svolta alla impostazione dell'Unione europea. Gli Stati, accettando di fatto una tassa sovra-nazionale, imboccherebbero la strada della cessione di sovranità in una materia basilare come il fisco.

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