Cipro, domani riaprono le banche

A Cipro parte il controllo sui capitali: da domani ci sarà il divieto dell’uso di assegni e il prelievo massimo dai bancomat di 300 euro al giorno

Cipro, domani riaprono le banche

Domani riapriranno le banche cipriote. Tuttavia, i controlli sui capitali prevedono il divieto dell’uso di assegni e un prelievo massimo dai bancomat di 300 euro al giorno. La Banca centrale di Nicosia ha, poi, fatto presente che l'uso di carte di credito resterà illimitato sul territorio cipriota, mentre all’estero non si potranno superare i 5mila euro.

Intanto lo stallo resta: il salvataggio dell'insola continua a spaccare i vertici dell’Eurozona. Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel difende il piano che riscrive da zero il sistema bancario cipriota, l’ex presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker accusa l’attuale presidente Jeroen Dijsselbloem di aver avviato un discorso pericoloso che lega banche, pil e rischio Paese. Il Lussemburgo, 500mila abitanti e uno dei sistema bancari più grandi d’Europa, è toccato in prima persona dalle parole dell’olandese: le sue banche valgono 22 volte il suo pil grazie a tasse basse e regole soft. Ma non è solo una schermaglia tra Mr. Euro: oggi viene fuori anche un documento europeo che riafferma che il "modello Cipro" è unico e non sarà replicato come, invece, suggeriva Dijsselbloem. Juncker prende ufficialmente le distanze dal suo successore, dopo la controversa intervista in cui giudicava "sovradimensionati" quei sistemi bancari troppo più pesanti del prodotto interno lordo del loro Paese. Dijsselbloem partiva dal caso di Cipro, le cui banche erano sette volte il suo pil, e poi nominava Lussemburgo e Malta, altri due Paesi considerati "squilibrati" visto che basano le proprie economie in buona parte sulle banche. Ma Juncker non ci sta a far passare il suo come un Paese "a rischio". "Sono preoccupato dalle recenti dichiarazioni in cui sistemi bancari vengono giudicati in base al pil e vengono quindi accusati di porre rischi alla sostenibilità economica e di bilancio, la proporzionalità di un settore finanziario non può essere determinata correlando la sua grandezza al pil", ha scritto oggi l’ex presidente dell’Eurogruppo. Poi ha precisato: "Il Lussemburgo ha un sistema finanziario sofisticato e diversificato, con un efficiente sistema di supervisione e rigido rispetto degli standard internazionali". In pratica, quello che non aveva Cipro, che per Juncker era "strutturalmente squilibrato".

Anche Malta non ha per niente preso bene i commenti di Dijsselbloem. "Gli asset delle banche maltesi sono appena sotto il 300% del pil, cioè normali per gli standard internazionali, e abbiamo pochissima esposizione ai titoli dei Paesi sotto salvataggio, a differenza di Cipro che era piena di titoli greci", ha detto il governatore della Banca centrale di Malta, Josef Bonnici. E mentre anche la Slovenia, considerato il prossimo Paese a rischio, oggi dice che ce la farà da sola, la Germania difende la nuova guida dell’Eurogruppo.

"Il piano per Cipro è un risultato anche del suo presidente", ha detto il portavoce del governo tedesco rinnovando, in questo modo, pieno appoggio all’olandese che Berlino ha fortemente voluto a capo dell’Eurozona.

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