Coin ingaggia Kpmg contro Amazon

Va rimosso il macigno del debito (234 milioni). Il commercio online alla base della crisi

Coin ingaggia Kpmg contro Amazon
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Un altro storico marchio del commercio al dettaglio cerca la strada del rilancio. Dopo i problemi deflagrati di recente in seno al gruppo Benetton, anche la catena Coin come altri big del settore ha dovuto fare i conti con l'avanzata del commercio online trainata da big mondiali come Amazon e Shein, che ne hanno eroso importanti quote di mercato. L'azienda - specializzata in articoli per la casa e abbigliamento - avrebbe infatti incaricato i consulenti della casa di consulenza internazionale Kpmg per provare a far fronte a un debito che la sta mettendo alle strette. Secondo quanto riporta Bloomberg, infatti, all'inizio dell'anno scorso Coin aveva circa 87 milioni di euro di debito con le banche: una prima parte risalente al 2018 quando l'azienda è passata di proprietà e una seconda ottenuta attraverso i prestiti garantiti dallo Stato durante la pandemia. La prima parte del debito, pari a circa 50 milioni, è in scadenza tra quest'anno e il prossimo, mentre la seconda tranche di 37,5 milioni ha scadenze più lunghe. Al conto, si aggiungevano poi anche 121 milioni di debiti verso i suoi fornitori. La massa debitoria - a cui si sommano 10,7 milioni di tipo tributario - al 31 gennaio 2023 si attestava a 234,8 milioni di euro.

A Kpmg, quindi, è stato assegnato il compito di aiutare l'azienda a redigere un nuovo piano aziendale e ad esplorare tutte le opzioni possibili al fine di rafforzare il suo capitale. Il gruppo è stato rilevato nel 2018 da Bc Partners - per 70 milioni di euro - da Centenary Spa, una cordata di imprenditori italiani tra i quali figurava anche l'amministratore delegato di Ovs, Stefano Beraldo, oltre ad alcuni membri del suo management. Il gruppo veneziano ha cambiato guida all'inizio del 2023, con la nomina a presidente di Marco Marchi e poco dopo di Ugo Turi come amministratore delegato. Sempre all'inizio dell'anno scorso si erano interrotte le trattative con Ovs, che ha deciso di fare marcia indietro sull'acquisto ritenendolo un passo troppo oneroso.

L'ultimo bilancio di Coin disponibile (chiuso al 31 gennaio 2023), che il Giornale ha consultato, evidenziava un valore della produzione di 236 milioni e un utile d'esercizio di 15 milioni, al quale però hanno contribuito in maniera decisiva 28,3 milioni di plusvalenze da cessioni di immobilizzazioni. Insomma, una situazione che non sembra essere drammatica ma che, evidentemente, ha bisogno di fieno in cascina per poter finanziare il rilancio.

A dire la verità, comunque, le difficoltà di Coin non sono isolate: di recente, è stato clamoroso il caso del gruppo d'abbigliamento Benetton, che ha chiuso il bilancio 2023 con una perdita da 230 milioni di euro. Annata disastrosa, conclusa con l'addio dell'ad Massimo Renon e dell'arrivo al suo posto di Claudio Sforza. Di recente, il gruppo bergamasco Trussardi - in grave crisi da anni - è stato rilevato dal gruppo Miroglio, guidato dall'ad Alberto Racca.

Storie di marchi che, per strade diverse, cercano di riposizionarsi dopo la rivoluzione portata da e-commerce e pandemia. Una fotografia più generale la lasciano i conti di Federazione Moda Italia secondo la quale, negli ultimi 4 anni, hanno chiuso i battenti 16.863 negozi di Moda, una media di undici al giorno.

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