La crescita dell'inflazione e il conseguente aumento dei prezzi arriva a colpire anche i clienti dei bar, con rincari importanti sul costo di cornetti e bevande. A denunciare la situazione è Assoutenti, che senza mezzi termini parla di "caro-colazione".
Anche una semplice abitudine come quella di fare colazione al bar sta cominciando ad incidere negativamente sulle tasche degli italiani. Secondo l'associazione, infatti, le quotazioni del caffè nel 2021 sono salite dell'81%, insieme a quelle del latte (60%), dello zucchero (30%) e del cacao (60%).
Si tratta di aumenti che vanno a colpire direttamente gli esercenti, i quali si vedono a loro volta costretti a far salire i prezzi per i consumatori, nel tentativo di recuperare un minimo le spese. Il fenomeno, fra l'altro, sta interessando più o meno tutta Italia, segno che la crisi è purtroppo in atto. In alcuni bar il caffè è ormai arrivato a 1,50 euro a tazzina, con un aumento del 37,6%. Se a ciò si aggiungono i prezzi in salita di luce e gas, delle materie prime e dei beni alimentari si comprende quale sia la reale portata del grave fenomeno che sta interessando la Nazione.
Tornando al caro-colazione, è ormai chiaro che a partire da questo anno l'abitudine di consumare un caffè ed un cornetto al bar diventerà un piccolo lusso. Anche Federconsumatori ha espresso la propria preoccupazione, parlando di un rincaro complessivo del 48%. Nel 2022 una colazione al bar potrebbe passare dal prezzo medio di circa 2 euro e 40 centesimi a 3 euro e 40. Tutto questo è purtroppo dovuto all'aumento del costo dell’energia e della materia prima.
Anche nei supermercati è possibile assistere a rincari significativi. Il caffè, ad esempio, ha subito un aumento del 20% già nel 2021, ed il suo prezzo potrebbe ulteriormente salire in questo anno.
Stesso discorso per la pasta ed il pane, per i quali è già prevista una crescita del 38%.Il fenomeno del caro-colazione, secondo Assoutenti, potrebbe infine portare tanti italiani a rinunciare al bar, cosa che influirà negativamente sugli esercizi commerciali già fortemente in crisi.
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