Confcommercio: nel 2013 pressione fiscale record al 45,8%

Il sensibile incremento della pressione fiscale sugli italiani è imputabile all'Imu. Sangalli: "Siamo arrivati a livelli insostenibili". E a Natale meno consumi (e regali)

Confcommercio: nel 2013 pressione fiscale record al 45,8%

Pressione fiscale alle stelle. La stima fatta dall'ufficio studi di Confcommercio raggiungerà, nel 2012, quota 45,2%, a fronte della stima del governo del 44,7%, per arrivare fino al 45,8% nel 2013. La pressione fiscale, "arrivata alla soglia record del 55%, calcolando anche il sommerso, è a livelli insostenibili e insopportabili" afferma il presidente Confcommercio Carlo Sangalli. La congiuntura economica negativa avrà effetti, inevitabilmente, sui consumi delle prossime festività: "E' un record negativo che diventa insopportabile - ha sottolineato Sangalli -. L’effetto recessivo non risparmierà nemmeno il Natale. Ogni famiglia spenderà per consumi il 13,2% in meno del 2011".

Per la quasi totalità degli italiani (il 95,4% degli italiani) il prossimo "sarà un Natale dimesso". E il 13,7% non farà regali (l’anno passato il dato era all’11%). Fortunatamente la depressione non ha preso il sopravvento: l’86,3% degli italiani ha ammesso che farà regali. Anzi, qualcuno, si è già mosso per tempo: il 13,2% ha fatto acquisti già nella prima metà di novembre. E per risparmiare si utilizza di più internet (acquisti online aumentati dal 13% al 28%). Complessivamente si spenderà di meno: il budget di spesa rispetto al Natale precedente sarà inferiore per il 51,4% degli intervistati, uguale per il 46,9%, superiore solo per l’1,7%. Gli italiani spenderanno fino a 300 euro nell’89,5%. La spesa media pro capite per i regali di Natale sarà comunque di 164 euro.

Capitolo tasse. L’Imu per il 2012 vede triplicare le entrate per lo Stato rispetto all’Ici, passando da 9 a 28 miliardi: se si confronta questa cifra con i dati del governo che stimano, con le aliquote provvisorie, il gettito in circa 21 miliardi, sono disponibili 7 miliardi in più. Confcommercio chiede di utilizzare questo maggior gettito dell’imu, stimabile da 3 (nell’ipotesi minima di 24 miliardi) a 7 miliardi per ridurre le tasse.

"Il maggior gettito imu, il tesoretto deve essere restituito alle famiglie" ha sottolineato il presidente di Confcommercio, indicando come "può essere l’occasione per alimentare subito il fondo taglia-tasse, riducendo quelle delle imprese, o per derubricare definitivamente il paventato incremento dell’Iva".

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