La crisi del post-lockdown si sta facendo sentire con forza. Tra i settori più colpiti c'è senz'altro quello del benessere, una categoria attualmente in forte difficoltà che riscontra oggettivi problemi a risalire la china. La sezione di Confesercenti Immagine e Benessere, che racchiude e tutela gli operatori del settore, ha deciso di far ripartire le attività del sindacato per fornire supporto a tutte le piccole e grandi realtà che stanno attraversando un momento di crisi drammatico, proponendo soluzioni valide per ridare linfa ai settori rappresentati.
"Il primo problema che è già stato oggetto di dibattito in una delle ultime riunioni è quello relativo all'abbassamento dell'Iva per le attività del Benessere", si legge nel comunicato diffuso da Confesercenti Immagine e Benessere, che motiva questa richiesta sulla base di una considerazione anacronistica e dannosa del concetto di benessere, le cui attività sono tutt'oggi inserite tra i servizi di lusso: "È necessario che passi un messaggio non solo di natura fiscale, ma di natura culturale e sociale. Le nostre attività non possono continuare ad essere recepite come attività o servizi di 'lusso', ma servizi utili e necessari alla persona e quindi di ordinaria fruizione ed espletamento da parte di tutti". In quest'inquadramento si inserisce la necessità per il sindacato di rivedere le aliquote dell'Iva.
L'attuale inquadramento fiscale va a gravare soprattutto sulle tasche dei consumatori, che in un momento come questo in cui c'è necessità di risparmiare preferiscono affidarsi a lavoratori irregolari, favorendo in questo modo l'evasione e il nero, piuttosto che rivolgersi a professionisti in regola, "che pagano le tasse in maniera limpida e virtuosa". Nel suo comunicato, l'associazione sindacale prende come esempio le realtà di altri Paesi europei, dove "in alcuni l'IVA è stata abbassata per favorire la ripresa dei consumi e con essa la ripresa economica fortemente compressa se non addirittura nulla durante la pandemia, dando respiro alle imprese ed invogliando la domanda interna".
La questione è stata sul tavolo degli Stati generali di Roma e sono state strappate al governo alcune promesse in merito alla riduzione delle aliquote ma, nonostante l'impegno ad agire in tempi brevi, "a quattro mesi dall'annuncio non ci sono state risposte in tal senso". Per questo motivo, quindi, Confesercenti Immagine e Benessere ha deciso di farsi carico di questa battaglia in veste si sindacato, portando l'istanza a tutti i livelli istituzionali per ottenere risposte.
La riduzione delle aliquote Iva non è l'unica richiesta da parte del sindacato, che si rivolge al governo anche per "reintrodurre gli incentivi in busta paga tassati al 10% che fu una soluzione positiva ed accolta dalla categoria, proposta qualche tempo fa da un precedente Governo, e che contribuì ad agevolare fiscalmente le nostre aziende ed abbattere il lavoro nero". La lotta contro l'abusivismo professionale nel settore estetico interessa in prima persona il sindacato di categoria ma nel comunicato, Confesercenti Immagine e Benessere ritiene "che lo Stato debba agevolare le imprese sane e rispettose delle leggi e dei comportamenti rispettosi, ma debba essere altrettanto implacabile nei confronti degli evasori".
Nella circolare si specifica, inoltre, che queste sono solo alcune delle vertenze portate avanti dal sindacato, che tutte
le azioni di presentazione alle istituzioni nazionali e a ogni livello sono state affidate al Presidente Nazionale Immagine e Benessere, Sebastiano Liso, e a Nunzio Reina, Responsabile Nazionale Barberie.
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