Così il Fisco sceglie le sue "vittime"

Con la nuova manovra via ad una massiccia stretta sui controlli. Ecco gli indicatori che mettono in moto le Entrate

Così il Fisco sceglie le sue "vittime"

I nuovi controlli fiscali adesso sono alle porte. Nonostante i rilievi da parte del Garante della Privacy sulle possibili violazioni sui dati contenuti nelle nuove banche dati e sui profili dei contribuenti da monitorare, è altamente probabile che il governo non rinunci al pilastro principale della sua legge di Bilancio. Un pilastro che si basa assolutamente sul recupero dall'evasione. Insomma il Fisco, con il semaforo verde del governo, prepara la "grande offensiva". I primi a finire nel mirino, come ha ricordato il Sole 24 ore qualche giorno fa, saranno i professionisti. Di fatto le Entrate metteranno sul campo diverse bocche di fuoco articolandosi con risparmiometro, redditometro e controlli incrociati su conti correnti, movimenti e banche dati. Il Fisco parte dall'analisi dei dati in possesso delle Entrate come ad esempio tutte le dichiarazioni periodiche. Poi questi dati verranno incrociati con lo spesometro e con tutti i dati che provengono dalle fatture, soprattutto quelle elettroniche.

I metodi del Fisco

Qui il quadro del contribuente comincia a delinearsi. E di fatto viene delineato un profilo definito a "rischio" da monitorare con strumenti più approfonditi. Ad esempio nel mirino finiscono le prestazioni e i ricavi. Se c'è uno scostamento rilevante scatta immediatamente la verifica. Ma non finisce qui. Le modalità con cui il Fisco mette nel mirino un singolo contribuente tengono conto di altri parametri. L'indicatore principale è ad esempio il conto corrente. Nel caso in cui le entrate dovessero superare (e di parecchio) le uscite allora si accende la "sirena" fiscale. Un dato molto importante è quello dei prelievi. Se sono pochi allora potrebbe scattare una procedura di accertamento. Si dà per scontato che il contribuente (magari il professionista) possa avere altre entrate non dichiarate da qualche altra parte per far fronte alle spese di gestione della sua attività. Ma attenzione: anche i locali di uno studio hanno il loro peso per l'avvio di un accertamento.

L'analisi del contribuente a rischio

L'organizzazione dello studio ma anche la metratura potrebbero dare indizi sulla possibilità di spesa del contribuente. Inoltre il numero dei collaboratori e poi la relativa dichiarazione di fatto viene monitorata per accertare ad esempio le spese per il personale. Un altro parametro usato dal Fisco è quello che riguarda anche il monitoraggio dei siti internet usati dal professionista per pubblicizzare la propria attività.

I servizi e le prestazioni offerte sul portale devono essere assolutamente coerenti con quanto dichiarato. Eventuali scostamenti possono dare il via alla morsa del Fisco che in diversi casi porta poi a sanzioni e multe.

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