La grande corsa dell'Inps su quota 100 è inziata. L'istituto di previdenza sociale guidato da Pasquale Tridico adesso ha un obiettivo chiaro: erogare una valanga di assegni ai pensionati quotisti entro maggio, ovvero prima del voto del 26 maggio. Ma di fatto, secondo quanro riporta Repubblica, per immergersi in questo sforzo così duro per quota 100, l'Inps starebbe trascurando le richieste di pensione con altri percorsi previdenziali. Entro maggio l'istituto di previdenza sociale vorrebbe erogare almeno 50mila assegni, che corrisponde a quasi metà paltea dei richiedenti quotisti. Una vera e propria corsa che di fatto ha portato l'Inps a fissare ben tre date di pagamento straordinarie nel mese di aprile: l'1, l'8 e dopo il 20 aprile. L'istituto di previdenza sociale di fatto nega che ci siano ritardi su questo fronte. Ma di fatto secondo Repubblica un documento inchioderebbe l'istituto. Le domande accolte riguardo la pensione di vecchiaia sarebbero calate del 25,5 per cento. Quelle delle anticipate sono calate del 22 per cento. Ma altre cifre testimonierebbero come un pensionato quotista possa ottenere prima l'assegno rispetto ad uno "tradizionale". Le pratiche di quota 100 accolte nei primi tre mesi dell'anno sarebbero 37.172, quelle "normali" si fermerebbero invece a 23.532 pratiche. L'Inps comunque fa quadrato: "L' impegno profuso dall' Istituto ha consentito di liquidare oltre la metà delle pensioni quota 100 aventi decorrenza 1 aprile, senza che ciò abbia comportato un allungamento dei tempi di pagamento delle altre tipologie di pensione, con un volume di nuove pensioni liquidate sensibilmente migliorato nel primo trimestre 2019 rispetto al 2018".
E così il Pd va all'attacco del governo: "Rendere noti i dati a disposizione per chiarire se è vero che l’Inps avrebbe concentrato i suoi sforzi dell’esame delle pratiche pensionistiche relative a
Quota 100 a scapito di tutti gli altre tipologie di pensione", ha affermato Alessia Morani.
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