Dazi, Pechino minaccia il ricorso al Wto

L'escalation potrebbe coinvolgere anche alcuni prodotti alimentari

Dazi, Pechino minaccia il ricorso al Wto
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I dazi fino al 48% sulle auto elettriche cinesi scatenano una nuova guerra globale a suon di divieti e sgarbi commerciali. Un conflitto economico che è già realtà tra Usa e Cina e che ora si allarga a macchia d'olio anche, e nuovamente, al Vecchio Continente. Dopo la decisione di Bruxelles sui veicoli elettrici made in China, Pechino ha prima minacciato il ricorso al Wto e poi, per rincarare la dose, ha annunciato che le imprese cinesi sono pronte a presentare una richiesta formale alle autorità centrali per avviare due indagini antidumping: una sull'import di carne di maiale e l'altra anti-sovvenzioni sui prodotti lattiero-caseari provenienti dall'Ue.

Lo riporta il Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo, citando informazioni da un insider che potrebbero essere la base di quelle «misure necessarie» già anticipate dal ministero del Commercio. Il portavoce del ministero He Yadong, in merito alla possibile doppia indagine, ha spiegato che le industrie cinesi hanno il diritto di presentare domande per le indagini anti sovvenzioni e antidumping e le autorità competenti esamineranno le domande e archivieranno i casi in conformità alla legge. Certo il tempismo è più che sospetto e pare una prima risposta alla mossa di Bruxelles.

Quanto al ricorso al Wto, Pechino ha contestato la legittimità delle misure Ue perché carenti "di basi fattuali e legali. Questa mossa non solo è destinata a danneggiare i diritti legali e gli interessi dell'industria cinese dei veicoli elettrici, ma anche a distorcere la produzione automobilistica e le catene di fornitura in tutto il mondo, inclusa l'Unione europea", ha spiegato il portavoce del ministero del Commercio He Yadong. Le azioni di Bruxelles "sono sospettate di violare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e sono un puro comportamento protezionistico", ha aggiunto il portavoce minacciando, in caso di mancato accordo, nuove contromisure. La decisione delle Commissione risponde alle regole per ripristinare le condizioni di concorrenza reale, necessaria soprattutto alla luce delle recenti misure statunitensi che hanno elevato i dazi sulle auto elettriche a oltre il 100% ha ribadito il ministro per le Imprese Adolfo Urso spiegando che la misura evita la sovrapproduzione cinese sul mercato europeo.

"Noi non abbiamo preclusione verso i prodotti o le imprese cinesi. Siamo convinti che sulla transizione ambientale, la tecnologia green e la mobilità elettrica si debba cooperare con partnership industriali tra Italia e Cina", ha poi concluso.

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