La sentenza n.104/2021 della Commissione Tributaria Provinciale di Perugia, che aveva creato un pericoloso precedente e gettato nel panico i numerosi italiani titolari di un conto cointestato, non dovrebbe più essere un potenziale rischio per i contribuenti: così ci tiene a specificare la Lega, sostenitrice di un'interrogazione parlamentare in merito alla vicenda.
La sentenza
In tale sentenza, infatti, si stabiliva che, nel caso in cui determinati pagamenti effettuati per un dato onere detraibile partissero da un conto cointestato, la conseguente detrazione Irpef si sarebbe potuta riportare in dichiarazione solamente al 50% del totale della spesa sostenuta.
Tutto è nato dal caso di un contribuente umbro che, secondo quanto previsto dal Testo Unico per le Imposte sui Redditi (Tuir), aveva scaricato dal proprio reddito i versamenti fatti alla previdenza complementare. Pagamenti effettuati, come sempre, tramite bonifico bancario dal conto corrente cointestato con la moglie.
Dopo aver completato la detrazione e il rimborso fiscale, l'Agenzia delle Entrate, aveva tuttavia deciso di inviare al contribuente una cartella esattoriale in cui richiedeva esplicitamente la restituzione del 50% delle detrazioni fruite. Il diretto interessato si era subito mosso per effettuare ricorso, facendo riferimento alla legge dedicata proprio ai conti correnti cointestati con firme disgiunte, secondo cui ciascun titolare può disporre dell'intera somma depositata sul medesimo conto corrente.
La soddisfazione della Lega
Per evitare che si venisse a creare un pericoloso precedente, e dato che molti italiani dispongono per comodità e contenimento dei costi di un conto corrente cointestato, il Carroccio ha deciso di agire direttamente in Parlamento.
"Per deduzioni o detrazioni Irpef non serve aprire un conto corrente individuale. Va bene il conto corrente cointestato", dichiara il gruppo Lega della Commissione Finanze della Camera, come riportato da "Radiocor". "Esprimiamo soddisfazione per aver contribuito a fare chiarezza con la nostra interrogazione", sostenuta dal sottosegretario all'Economia, Maria Cecilia Guerra. "Il Governo ci ha risposto infatti", prosegue la nota ufficiale del Carroccio, "che l'onere può considerarsi sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa anche se il versamento viene effettuato da un c/c cointestato. L'importante è la tracciabilità e la riconducibilità del versamento al contribuente. Questione risolta".
Tra l'altro, si legge nella nota, la sentenza aveva già scatenato il panico tra i contribuenti, "generando la corsa all'apertura di c/c individuali, penalizzando e costringendo così le famiglie a dover sostenere una spesa in più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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